Rock News
11/11/2021
«Nessuno capiva le mie canzoni, tranne David Bowie», è una frase di Iggy Pop che spiega la sua amicizia e il suo straordinario sodalizio artistico con David Bowie. La storia inizia una notte del 1971 a New York: Iggy Pop è a casa del suo amico Danny Fields («stavo guardando un vecchio film alla televisione» ha raccontato) che fa un salto nel locale dietro casa, il leggendario Max’s Kansas City. «Mi ha chiamato e mi ha detto: c’è una persona che secondo me dovresti conoscere. Così anche se non avevo voglia di uscire sono entrato al Max, sono andato al bancone e c’era Danny con David Bowie». Bowie convince Iggy a fare un altro album con gli Stooges, Raw Power che diventa un grande successo ma quando un anno dopo gli Stooges si disintegrano, Iggy Pop sprofonda nella sua follia e si fa ricoverare in una clinica psichiatrica dove quello che lo va a trovare più spesso è David Bowie. «Mi ha resuscitato» ha detto una volta Iggy Pop.
Quando esce, Iggy torna a Detroit dai genitori, ma ancora una volta Bowie lo va a prendere («E’ arrivato con un auto assurda, i vicini si sono spaventati e hanno chiamato la polizia» ha ricordato Iggy) e lo porta con se nel tour di Station to Station, dove Iggy suona anche le tastiere con la sua band.
Nel 1976 Iggy Pop e David Bowie scappano insieme dagli eccessi, dalla fama e dal loro lato autodistruttivo e vanno a Berlino, la città divisa dal Muro, vivono in una casa al primo piano di Haupstrasse 155 nel quartiere di Schonberg (che oggi è stata ribattezzata con una targa commemorativa David Bowie Stasse) ed entrano negli Hansa Ton studios di fianco al Muro nella zona di Potsdamer Platz, dove Bowie registra la trilogia berlinese Low, Lodger, Heroes e Iggy Pop i suoi due album più famosi, The Idiot e Lust For Life, prodotti da Bowie.
Per le session dell’album Lust for Life, Bowie sceglie la stessa band del tour di Station to Station, con Carlos Alomar e Ricky Gardiner alla chitarra e i due fratelli Tony e Hunt Sales al basso e batteria a creare il ritmo inconfondibile del brano che diventa un simbolo della vita e della musica di Iggy, la title track Lust For Life. Iggy Pop crea un testo improvvisando in studio seguendo la tecnica narrativa del cut-up creata dallo scrittore William Borrughs (“flesh machines”, “hypnotising chickens” sono solo due delle frasi che Iggy crea a tempo sulla musica) e ispirandosi al personaggio del gigolo Johnny Yenn della Nova Trilogy di Borroughs.
Ma la storia più bella è quella sull’origine di Lust for Life: nel loro appartamento di Berlino Bowie e Iggy guardano sempre i programmi della Armed Forces Network, il canale dei militari americani che controllano il settore Ovest di Berlino in piena Guerra Fredda. Tra i programmi (per esempio il telefilm Starsky & Hutch che amavano molto) c’era sempre uno stacco musicale, un suono elettronico ripetuto. Secondo quanto ha raccontato Iggy Pop, una notte Bowie ha preso in mano il suo ukulele e ascoltando quel suono ha creato il riff del pezzo che sarebbe diventato il più famoso nella carriera di Iggy Pop, soprattutto dopo essere stato usato nel 1996 da Danny Boyle nella colonna sonora del film cult Trainspotting. Secondo quanto ha raccontato Iggy Pop, dopo aver creato il riff con il suo ukulele, Bowie lo ha guardato e gli ha detto: «Questa intitolala Lust for Life».
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