Rock News
25/08/2025
Tim Burton è considerato un iconoclasta, capace di portare al cinema la fantasia surreale, il romanticismo decadente e l’atmosfera oscura dell’estetica dark rendendola accessibile a tutti attraverso storie intense e indimenticabili. Il suo immaginario è composto da 20 film, dall’esordio comico con Pee Wee Herman in Pee-wee’s Big Adventure del 1985 al riadattamento della favola di Dumbo nel 2019, passando per la poesia di Big Fish, due film di Batman con Michael Keaton (il primo con Jack Nicholson strepitoso nel ruolo del Joker) e il capolavoro di animazione gotico The Nightmare Before Christmas. Eppure, mentre riscriveva le regole del cinema contemporaneo, il ribelle dark di Hollywood si è sempre affidato a tre persone: il compositore Danny Elfman che ha scritto quasi tutte le colonne sonore dei suoi film, la compagna Helena Bonham-Carter e il suo attore di riferimento, Johnny Depp.
Tim Burton e Johnny Depp hanno fatto diversi film insieme tra cui Edward Mani di Forbice e Ed Wood che sono diventati dei classici, costruendo una relazione artistica di reciproca fiducia e provando insieme a esplorare i limiti della narrazione cinematografica. «Non capita spesso nella vita di incontrare qualcuno e sentire immediatamente una connessione totale» ha raccontato Tim Burton, a proposito del suo primo incontro con Johnny Depp, poco prima di iniziare le riprese di Edward Mani di Forbice nel 1990. Al tempo Johnny Depp è il sex symbol della serie Jump 21 Street, ha recitato nell’horror Nightmare on Elm Street nel 1984 (dove viene ucciso da Freddie Kruger) e in altri film indipendenti e ha fatto un cameo in Platoon di Oliver Stone e sta cercando in ogni modo di uscire dal personaggio del teen idol che gli è stato cucito addosso.
Come ha raccontato lui stesso, quando legge la sceneggiatura di Edward Mani di Forbice scoppia a piangere. Tim Burton deve insistere per averlo come protagonista, perché i produttori volevano Tom Cruise nel ruolo della macchina incompiuta e imperfetta con sentimenti umani.
Tim Burton lancia la carriera di Johnny Depp, che in cambio recita ogni volta che Burton ha bisogno di lui. L’intesa tra i due è diventata un’amicizia profonda che va oltre il cinema: Johnny è il padrino del figlio di Tim Burton e Helena Bonham Carter, Billy Ray Burton, mentre Tim è la persona che è stata più vicina a Johnny durante la separazione dal grande amore della sua vita, Winona Ryder conosciuta proprio sul set di Edward Mani di Forbice, un momento fondamentale nella complicata vita personale di Johnny Depp in cui «Arrivava sul set piangendo» come ha raccontato il regista. «Spesso facciamo delle piacevoli conversazioni assolutamente astratte» ha raccontato Tim Burton al festival di fumetti Comic-On, «E quando che ne andiamo non abbiamo la minima idea di cosa ci siamo detti». Sul set si dice abbiano sviluppato un linguaggio tutto loro fatto di gesti e brevi frasi, per non farsi capire da nessuno.
Tim Burton ha sempre detto di aver bisogno dell’espressività di Johnny Depp per dare forma alle proprie visioni: «E’ in grado di esprimere dolore, tristezza, rabbia o malinconia meglio di chiunque altro senza dire una parola» ha detto a proposito della sua interpretazione in Sweeney Todd, Il Barbiere di Fleet Street. Johnny Depp è noto per non riguardare mai i propri film, e ha un’idea completamente alternativa del mondo del cinema, e ha sempre detto che Burton è l’unico regista in grado di dargli la libertà artistica di cui ha bisogno per fare una grande prova di attore: «Potrei fare un sacco di soldi recitando in qualche stupida commedia o in qualche altra spazzatura prodotta da Hollywood» ha detto «Non pensavo che i film potessero essere considerati arte perché c’è sempre un aspetto commerciale di mezzo, ma Tim Burton è un vero artista. È un visionario che non fa compromessi».
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