Rock News

R.E.M., Michael Stipe: "Non ascolto "Out Of Time" da anni. Lo adoro, ma dopo tanto tempo non torni su qualcosa di così intenso"

Il frontman della band di Athens ha parlato del successo e degli aneddoti legati all'album in occasione del trentesimo anniversario

R.E.M., Michael Stipe: "Non ascolto "Out Of Time" da anni. Lo adoro, ma dopo tanto tempo non torni su qualcosa di così intenso"

01/04/2021

Out Of Time, il settimo album dei R.E.M. uscito il 12 marzo del 1991 è il disco della svolta per i la band di Michael Stipe, da band underground al successo mainstream, arriva al numero uno in classifica in Inghilterra, in America e anche in Italia, vende diciotto milioni di copie nel mondo e vince tre Grammy Award. Il frontman della band di Athens però ha raccontato di non averlo più ascoltato da anni: «Lo adoro, sia chiaro» ha detto in un’intervista per Apple Music in occasione del trentesimo anniversario della sua uscita, «Quando crei qualcosa diventa parte del tuo DNA. Il punto è che ci abbiamo lavorato tantissimo, abbiamo studiato ogni testo e ogni melodia nel dettaglio e il modo migliore per mettere tutto insieme e quindi quando ti allontani con il tempo da un disco così intenso, non ti giri più indietro a riguardarlo».

Per dieci anni i R.E.M. sono stati una band di outsider, gli intellettuali di Athens, Georgia, il gruppo di culto amato dalle college radio, poi sono passati ad un etichetta major con Green e nel 1991 fanno il grande salto con Out of Time che in realtà è uno dei loro album più eclettici: Michael Stipe canta meno, spesso è accompagnato da ospiti, a volte canta Mike Mills, Peter Buck sperimenta con altri strumenti oltre alla chitarra, i suoni sono colorati e pop. La dimostrazione è il singolo Shiny Happy People, che Michael Stipe presenta alla stampa dicendo: «Spero che la gente abbia abbastanza senso dell’umorismo da capire che sto prendendo in giro tutti, compreso me stesso», in cui canta insieme a Katie Person dei B 52’s, un’altra band di Athens. «Ricordo che la band mi ha dato questa traccia strumentale di musica veramente stupida» ha raccontato nell’intervista  a Apple Music, «Io mi sono divertito a scrivere un testo assurdo, quasi comico per una band come la nostra. La cosa migliore è il videoclip: Kate si è presentata sul set con un look e un trucco straordinario, io sono corso a casa a cercare nel mio armadio e ho trovato un vestito che mi faceva sembrare un enorme lime verde, con un cappello in tinta che in teoria doveva coprire il fatto che stavo perdendo i capelli. È stato molto divertente, e ha portato la canzone ad un altro livello».

Il pezzo definitivo dei R.E.M., e uno dei più grandi successi del 1991, è la seconda traccia dell’album, Losing My Religion. Si dice che Peter Buck si fosse appena comprato un mandolino e stesse provando a suonarlo mentre guardava la televisione quando ha creato quell’intro che l’ha resa immediatamente riconoscibile. «Dal vivo avvertivi la sensazione prima ancora che iniziasse a suonarlo» ha detto Michael Stipe, «Bastavano le prime tre note e sentivi arrivare dal pubblico un’ondata di energia pazzesca. Ci sembrava di volare, è stata la sensazione più potente che abbia mai provato nella mia vita». Mike Mills ha detto che la band non aveva alcuna idea del successo che avrebbe avuto Losing My Religion: «A meno che tu non sia la più grande popstar del mondo non c’è assolutamente modo di sapere se un pezzo diventerà una hit. Soprattutto con un pezzo come Losing My Religion che è lungo quasi cinque minuti, non ha un vero e proprio ritornello riconoscibile e in cui lo strumento principale è il mandolino!

Losing My Religion esce il 19 febbraio del 1991 e diventa il singolo più venduto dei R.E.M., numero quattro in America, e nel 1992 viene premiato con due Grammy Award come Best Pop Performance e come Best Video per il videoclip del regista Tarsem Singh pieno di citazioni dalla storia dell’arte, dai film di Andrei Tarkovsy ai quadri di Caravaggio all’atmosfera dei libri di Gabrel Garcia Marquez, un video che Michael Stipe ha descritto come «Perfettamente melodrammatico e sognante».

Rock News

Foto

Virgin Radio sempre con te!

disponibile su