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Nella sua autobiografia Riders on the Storm, il batterista dei The Doors John Densmore ha raccontato di aver lasciato la band nel 1970 durante uno degli ultimi tour per cercare di salvare la carriera della band e la vita di Jim Morrison, sempre più ingestibile sul palco e irrimediabilmente votato all’autodistruzione. È tornato il giorno dopo. Dopo un concerto disastroso il 12 dicembre 1970 a New Orleans in cui Morrison non riesce nemmeno a cantare, la band accetta il suo consiglio e smette di fare tour. Sette mesi dopo, il 3 luglio 1971, Jim Morrison muore a Parigi a soli 27 anni.
«Lo sogno ancora ogni tanto» ha raccontato Densmore in un’intervista pubblicata su Ultimate Guitar, «Pochi giorni fa ho sognato che era tornato, era vestito molto elegante e voleva fare musica. E’ stato bello».
Densmore ha conosciuto Jim Morrison il 2 settembre del 1965 quando entra nei World Pacific Studios di Los Angeles e registra un demo con Rick & The Ravens, la band formata da Ray Manzarek e i suoi fratelli Rick e Jim, Pat Sullivan al basso e Jim Morrison alla voce.
Una session che dura tre ore in totale, in cui la band registra sei canzoni che diventeranno pezzi dei The Doors (tra cui Moonlight Drive e Hello I Love You). Jim Morrison è entusiasta di ascoltare la sua voce per la prima volta su un disco, i fratelli di Manzarek non lo sono altrettanto e lasciano la band, che su suggerimento di Jim e con l’arrivo di Robby Krieger alla chitarra cambia nome in The Doors.
«Jim era un uomo incredibilmente sfrenato, il Re Lucertola» ha ricordato John Densmore, che oggi ha 76 anni, «Ma aveva anche un lato molto vulnerabile e una dolcezza che la gente non conosceva».
Come gli altri membri dei The Doors, John Densmore ha dovuto convivere per anni con il rimorso di non essere stato in grado di salvare Jim: «È caduto nella trappola dell’alcolismo. Al tempo non sapevamo niente di questa malattia e non c’erano cliniche per disintossicarsi. Era una situazione dolorosa, sapevo che c’era un problema ma non riuscivo a definirlo. Resta il ricordo della sua musica, un dono che mi riempie la vita da allora».
Jim Morrison è un personaggio insostituibile, e per questo dopo la sua morte i The Doors si sono sciolti. Nel 2001, durante lo show Storytellers trasmesso da VH1 in occasione del trentesimo anniversario della morte di Jim, in cui Manzarek, Densmore e Krieger hanno raccontato la storia delle canzoni della band, per la prima volta si sono trovati sul palco con qualcuno in grado di reggere il confronto, Scott Weiland degli Stone Temple Pilots. Weiland ha fatto un’interpretazione incredibile di Break on Through e Five to One.
«Un grande cantante, mi manca molto, e gli Stone Temple Pilots sono una band fantastica» ha ricordato Densmore, «Ho suonato con Robert DeLeo in un concerto in ricordo di Ray Manzarek (scomparso nel 2013) da cui è stato realizzato un film. Si intitola Break on Thru: A Tribute to Ray Manzarek, spero possa uscire nel 2021».
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