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Jon Bon Jovi: "Livin' On A Prayer? Ho sempre pensato che fosse carina, ma niente di più"
È il singolo che ha cambiato la vita di Jon Bon Jovi (e non solo) eppure al rocker del New Jersey non è mai piaciuta molto
Livin' on a Prayer è il singolo che ha cambiato la vita di Jon Bon Jovi, eppure a lui non è mai piaciuta molto: "Ho sempre pensato che fosse Ok, niente di più" ha raccontato.
Scritta insieme a Desmond Child, Livin’ on a Prayer è la seconda hit consecutiva dei Bon Jovi a volare al numero uno in classifica in America dopo You Give Love a Bad Name nel 1986, vende tre milioni di copie, lancia l’album Slippery When Wet al successo e diventa una specie di inno del New Jersey raccontando la storia d’amore, speranza e redenzione di Tommy e Gina.
Lui lavora al porto, lei fa la cameriera in un ristorante, insieme sognano una vita migliore: secondo quanto ha raccontato Desmond Child, il testo è ispirato alla sua vita alla fine degli anni ‘70, quando faceva il tassista ed era fidanzato con un’aspirante cantante di nome Maria che tutti chiamavano Gina per la sua somiglianza con l’attrice italiana Gina Lollobrigida.
Molti ragazzi si riconoscono nella storia, Livin’ on a Prayer entra nel cuore del New Jersey e trasforma i Bon Jovi nella band del momento, come hanno detto i discografici della loro etichetta Mercury Records: "Erano la band giusta nel momento giusto con le canzoni giuste. Sapevamo che sarebbero diventati grandi".
E poi c’è l’intuizione del chitarrista Richie Sambora, che rilancia il “talkbox”, un effetto che permette di emettere suoni distorti usando la bocca, reso famoso da Peter Frampton nell’album Frampton Comes Alive del 1976 che i Bon Jovi fanno scoprire al pubblico degli anni ‘80.
Eppure, secondo quanto riportato da Ultimate Classic Rock, quando hanno registrato Livin’ on a Prayer ai Little Mountain Sound Studio di Vancouver, Jon Bon Jovi ha detto: "Non mi convince, forse dovremmo usarla per la colonna sonora di un film". Pare che Richie Sambora gli abbia risposto: "Sei un idiota, è un gran pezzo".
Oggi Jon Bon Jovi si è reso conto di aver sottovalutato quel brano con cui, come ha detto lui stesso, si è comprato la sua prima casa: "Chi poteva saperlo? L’abbiamo fatta in un momento in cui nessuno di noi aveva idea di cosa sarebbe successo. Di una cosa sono contento: che sia firmata con il mio nome".