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David Gilmour è indubbiamente una leggenda vivente: grazie alla sua straordinaria carriera con i Pink Floyd e poi anche come solista, oggi è considerato uno dei più grandi chitarristi della storia. Per arrivare a questo punto, però, anche lui ha costruito un percorso musicale durante il quale è stato ispirato e influenzato da tanti altri grandi artisti che lo hanno preceduto o che sono stati suoi contemporanei.
In alcune interviste raccolta da NME, il musicista 74enne ha rivelato quali sono stati per lui i punti di riferimento più importanti nella sua carriera. Nell’elenco non potevano che esserci anche Jimi Hendrix ed Eric Clapton, una scelta piuttosto ovvia per un chitarrista dato che queste due icone della musica hanno scritto davvero la storia del rock e di questo strumento in particolare.
Tuttavia, nella lista delle influenze di David Gilmour figurano anche nomi che forse non tutti si aspetterebbero: “Sono così tanti i musicisti che mi hanno ispirato – ha detto – ho imparato tanto da Pete Seeger, Hank Marvin, Lead Belly, Joni Mitchell, John Fahey, Roy Buchanan, Jeff Beck, Eric Clapton e tanti altri. Ho copiato perché non bisogna aver timore di copiare – ha sottolineato – poi alla fine è uscito fuori qualcosa di mio”. In un’altra intervista per il magazine Uncut, il chitarrista dei Pink Floyd ha detto anche: “Provare a essere troppo originali quando si è troppo giovani non è sempre la cosa migliore”.
In altre occasioni, tra i nomi dei musicisti che lo hanno influenzato, il chitarrista ha incluso anche Chuck Berry, George Harrison e soprattutto Syd Barrett, la figura cardine in cui risiedono le origini dei Pink Floyd, il musicista che fu sostituito proprio da Gilmour e che lasciò un’impronta indelebile, non solo nella storia della band e del rock, ma anche nel percorso musicale del suo successore.
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