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R.E.M., la storia (e il vero significato) di Man On The Moon. Da brano strumentale all'ispirazione da Andy Kaufman
L'origine e la nascita di uno dei brani più famosi della band di Michael Stipe, tratto da Authomatic For The People del 1992
Nel 1992 i R.E.M. pubblicarono Authomatic For The People, un album che ottenne un grande successo. Tra le tracce di questo disco c’era anche Man On The Moon, un brano dietro al quale si nasconde una storia molto particolare.
Questa canzone in seguito è diventata una delle più amate del gruppo di Michael Stipe: inizialmente, in realtà, il titolo che le fu dato era C to D Slide. Avrebbe dovuto essere un brano strumentale ma poi il comico Andy Kaufman ispirò la band che decise così di trasformarla nella canzone che conosciamo oggi.
I R.E.M. si sono formati nel 1980 e si sono ben presto affermati come gruppo rock alternativo, diverso da qualsiasi altro artista prima di loro. Con Man On The Moon crearono una canzone unica nel suo genere: “Bill Berry è ancora un ottimo compositore – disse il bassista Mike Mills a NME nel 1997 parlando del batterista della band – aveva molte idee a livello musicale e poi lui e Peter Buck svilupparono questo brano. È un brano che a me, Pete e Bill piacque molto sin da subito, lo completammo l’ultimo giorno di registrazione dell’album e poi fu mixato a Seattle. In seguito ci affidammo a Michael affinché la ultimasse”. Il pezzo, infatti, secondo il cantante non era ancora perfetto: “Lui ci disse ‘oh, è un brano strumentale’ – raccontò ancora il bassista – e noi rispondemmo ‘no, non è strumentale, tu dovresti completarlo perché è una storia che merita di essere raccontata. Qualsiasi sia la storia in questione, tu dovresti raccontarla’”.
Il sound di Man On The Moon era diverso da tutte le altre canzoni dei R.E.M. e Michael Stipe era sotto pressione perché doveva scrivere in fretta le parole, visto che l’album era ormai stato completato e l’etichetta discografica era impaziente di pubblicarlo. Anziché lavorare in studio, la band decise così di prendersi una pausa e di lasciare a Stipe il tempo necessario per ascoltare bene il pezzo e trovare l’idea giusta per scrivere il testo. Lui iniziò così ad ascoltarlo ripetutamente su una cassetta nella macchina che aveva preso a noleggio, fino a che non trovò l’ispirazione.
“Quando ci riunimmo, Michael arrivò in studio cantando Man On The Moon una prima volta, poi se ne andò – raccontò in seguito Peter Buck – eravamo tutti sbalorditi. Era uno di quei momenti magici che ricorderò a lungo, dopo che le cerimonie di premiazione e i set fotografici saranno scomparsi nelle nebbie del tempo”. “Michael lavorò davvero duramente fino alla fine – proseguì Mike Mills – e tornò da noi con questo testo meraviglioso che abbracciava tutto, il dubbio, la fede, la transizione, la cospirazione e la verità. L’ultimo giorno di lavoro Michael venne da noi dicendo ‘Ho trovato qualcosa’. Così cantò la canzone, noi ce ne innamorammo subito, adattammo la parte vocale all’armonia e il lavoro fu completato”.
Fu proprio il comico Andy Kaufman a ispirare Michael Stipe per i versi della sua canzone: fu l’unico artista del Saturday Night Live a essere cacciato dal programma, ma riuscì poi a farsi un nome e a ottenere comunque successo grazie alla sua comicità surreale. Quando si esibiva, il pubblico restava sempre a bocca aperta perché si chiedeva se fosse serio o meno, il suo infatti fu definito come "l’anti-humor”. Insomma, la storia di Kaufman era perfetta per la canzone che i R.E.M. avevano composto.
“Andy Kaufman era un artista performativo – spiegò Mills – non era un commediante, non era un comico. Era un artista performativo. Alcune cose che faceva erano divertenti, alcune erano noiose, altre erano irritanti, ma erano sempre provocatorie. Lui era un personaggio che nessuno riuscirebbe mai a definire, di lui non si può dire cosa fosse o cosa non fosse. Era morto? Stava fingendo? Lui è il fantasma perfetto per avventurarsi in questa serie di domande. L’allunaggio è avvenuto davvero? Elvis è davvero morto? Andy era diventato una sorta di figura effimera, quindi era il personaggio perfetto per legare tutte queste cose insieme nel viaggio attraverso l’infanzia e i punti di riferimento della vita”.
Man On The Moon in seguito non a caso fu scelta tra le canzoni della colonna sonora dell’omonimo film del 1999, dove Jim Carrey interpretò magistralmente proprio Andy Kaufman. Questo brano ci invita a farci domande, ci suggerisce di aprire le nostre menti e affrontare la vita con maggiore consapevolezza, anche delle sue tante fragilità. Questa canzone, insomma, resta una delle tante perle che i R.E.M. hanno regalato al pubblico nella loro lunga e meravigliosa carriera.