Rock News
27/10/2020
Keith Richards è indubbiamente uno dei più grandi chitarristi della storia della musica. La sua opinione nei confronti delle nuove tendenze del rock, però, non è molto positiva. Keith è del tutto indifferente nei riguardi del rock di oggi e pensa che l’utilizzo dei sintetizzatori sia esagerato.
Il chitarrista ha parlato di questo argomento durante una nuova intervista per Rolling Stone e, quando gli è stato chiesto se ascolta mai i nuovi gruppi rock, lui ha risposto: “Non esiste il nuovo rock ‘n’ roll, è un’idea senza alcun senso – ha sottolineato – ci sono musicisti grandiosi, qualche cantante bravo e così via. Sfortunatamente, secondo me la musica è stata sintetizzata fino alla morte. Una volta che inizi a usare i sintetizzatori, non stai più creando musica vera”.
Secondo Richards, insomma, nel rock attuale il vero problema sarebbero i sintetizzatori: “Non voglio addentrarmi in un discorso lungo su cosa c’è di sbagliato in questi strumenti e nella musica di oggi – ha proseguito – dico solo che i sintetizzatori sono a buon mercato e sono stucchevoli”.
Richards ha anche parlato delle sue influenze musicali, che comprendono anche tanti artisti neri del blues americano: “Sono la ragione per la quale sono qui – ha commentato – volete sapere cosa hanno fatto le persone di colore per il mondo? Allora ascoltate la musica. È una forma d’espressione e colpisce chiunque. Colpisce i bianchi e i gialli, tutti, è così che funziona. Tutto sta nel riuscire a emozionare le persone e i dischi lo hanno reso possibile. In tutta la storia della musica e dei dischi, l’influenza del blues è stata massiccia e comprende diverse sfumature. Ad esempio la musica swing degli anni ’30 e ’40, Louis Armstrong… devo andare avanti?”.
Il chitarrista degli Stones ha commentato anche la situazione delle proteste legate al movimento del Black Lives Matter: “Sono tempi sanguinosi – ha detto in proposito – Negli Stati Uniti la situazione è giunta al limite. È proprio così e bisogna affrontarla. È difficile per me parlarne perché non sono un americano. Io vivo qui, ma sono con loro col cuore e con l’anima, sono uno di loro, ma non posso intervenire. Io sono come Putin – ha concluso – rifiuto di interferire nella vostra procedura elettorale”.
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