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Rock News

Alice Cooper: “quella volta che mi svegliai circondato da 40 corpi di gente svenuta”

Redazione Virgin Radio

Il re dello shock rock si racconta attraverso i ricordi della sua vita da rockstar

Alice Cooper, al secolo Vincent Furnier, è soprannominato The Godfather Of Shock per un motivo ben preciso: è lui, di fatto, ad aver trasformato i concerti rock in spettacoli veri e propri e ad aver inventato quello che è stato poi definito come “shock rock”. Il leggendario artista è poi diventato fonte di ispirazione per tanti altri musicisti, tra i quali, ad esempio, i KISS, Marilyn Manson, Rob Zombie e tantissimi altri.

Da decenni nei concerti di Alice Cooper il rock e l’horror si mescolano per creare qualcosa di unico sul palco e per stupire sempre gli spettatori con effetti speciali. Dopo una vita dedita agli eccessi, oggi questo artista ha 72 anni ma è ancora sulla cresta dell’onda e non ha alcuna intenzione di fermarsi. Ma chi si nasconde dietro al personaggio Alice Cooper? Il musicista lo ha spiegato in un’intervista per loudersound.com, nella quale si è raccontato a 360 gradi, iniziando col dire che la cosa che odia di più dell’essere una rock star, paradossalmente, è proprio il dover fare tante interviste, spesso molte in uno stesso giorno o in più giorni di seguito.

Sebbene sia poi diventato lui stesso un esempio per tanti altri, nella sua lunga carriera Alice Cooper ha imparato molto da altri grandi artisti: “Osservando gli altri – ha spiegato – ho scoperto che più le star erano grandi, più erano gentili. Tutte le persone che ammiravo e che ho conosciuto erano davvero persone gentili, come ad esempio i Beatles, Elvis Presley e Salvador Dalì. Ho sempre pensato che, se mai avessi raggiunto il loro livello, la cosa migliore da fare sarebbe stata essere me stesso ed essere gentile”.

Per essere una rock star, secondo Alice Cooper bisogna abbandonare sé stessi e diventare qualcun altro: “Quando sali sul palco – ha spiegato – non sei più te stesso e diventi subito un’altra persona. Quando ho sviluppato il personaggio di Alice Cooper, le persone hanno iniziato a fermarmi per strada dicendomi ‘Tu sei il tizio con il trucco e il serpente! Posso farti una foto?’. Mi preoccupa il giorno in cui non vorranno più una mia fotografia”.

Quel giorno sembra ancora molto lontano, dato che questo artista è molto amato ancora oggi; anche lui, come tante altre rock star, in passato ha fatto uso di sostanze stupefacenti: “La mia peggiore esperienza con la droga è stata a una festa a Detroit, quando il THC era un grosso problema e tutti quanti assumevano queste capsule di roba davvero forte e non tagliata. Così alla fine tutti svenivano – ha raccontato – ricordo che mi svegliai alle 3 di notte e intorno a me c’erano 40 corpi, sembrava Jonestown. Pensai che fossero tutti morti tranne me! Era pieno inverno, così uscii e camminai sulla neve per circa due miglia con addosso solo una maglietta, per provare a tornare in me e a sentirmi di nuovo un essere umano. Quando tornai indietro, le altre persone iniziarono a svegliarsi. Fu davvero terrificante!”. Quella notte Alice si spaventò molto e per lui è un evento raro: “L’ultima volta che ho pianto? – ha proseguito - Non sono emotivo fino a questo punto. Sono molto razionale e così tendo a razionalizzare le cose. Posso essere triste, ma è molto raro che io pianga. L’ultima volta che l’ho fatto probabilmente è stato quando è morto mio padre, nel 1987”.

Dopo aver parlato del passato, Alice Cooper è tornato al presente, rivelando qual è la canzone che preferisce tra quelle del suo repertorio: “Poison è una delle mie preferite – ha detto – perché il pubblico reagisce di fronte alle canzoni spaventose o agli inni, ma quando eseguo Poison, che è un pezzo abbastanza erotico, è una svolta totale per Alice Cooper”. Il musicista ama fare show ed entrare in contatto con il suo pubblico, anche se organizzare i suoi tour è un lavoro molto impegnativo: “Questo è il periodo dell’anno che preferisco perché è proprio questo il momento in cui vengono realizzati gli oggetti di scena e iniziamo a mettere insieme i pezzi, come se fosse un mosaico – ha spiegato -  scriviamo sempre prima il finale e poi tutto il resto. So che devo fare pezzi come No More Mr Nice Guy, Poison e School’s Out, il che significa che ho solo tre o quattro canzoni per le quali mi concedo il lusso di fare qualcosa che il pubblico non si aspetta. Quest’anno, ad esempio, nella scaletta del tour è prevista anche Steven!”.

Alice Cooper si riferisce alla canzone che prende il nome dal personaggio principale di Welcome To My Nightmare: “Steven è il fanciullo che vive dentro ognuno di noi – ha spiegato – lui è un innocente combinaguai ed è affascinato da qualsiasi cosa. È un poltergeist. È un bambino ma tu non vuoi che cresca. Non dobbiamo mai perdere quel fanciullo che è dentro di noi perché è molto importante per determinare chi siamo. C’è una parte di Alice Cooper che dipende in tutto e per tutto da quel piccolo imbroglione”.

La rockstar, insomma, ha in serbo per i fan molte nuove sorprese per il prossimo tour. Ormai nel suo repertorio può vantare veramente tante scenografie: “Il pubblico non vede l’ora di vedere sul palco la ghigliottina e la camicia di forza – ha spiegato l’artista – ma noi cerchiamo di cambiare gli oggetti di scena per ogni tour così poi qualcuno deve ricordarmi delle cose che abbiamo utilizzato in passato. Abbiamo un magazzino pieno di vecchi oggetti di scena che abbiamo utilizzano negli anni e a me davvero non piacerebbe trascorrere lì la notte da solo!”. Questi oggetti di scena sono parte integrante dello spettacolo di Alice Cooper, un musicista che è anche un vero showman in grado, ancora oggi, di guidare gli spettatori nel suo incredibile mondo per un’esperienza davvero unica e memorabile.

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