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Into The Wild, è stato rimosso con un elicottero l'autobus in Alaska in cui visse Chris McCandless. Guarda le foto e il video

Redazione Virgin Radio

Le autorità locali hanno spiegato che ormai era diventato un pericolo per gli avventori

Nel 2007 uscì al cinema “Into the Wild – nelle terre selvagge”, un film diretto da Sean Penn e basato sull’omonimo libro scritto da Jon Krakauer per narrare l’incredibile avventura di Chris McCandless. Nei primi anni ’90 questo ragazzo, ispirato anche da alcune letture come i libri di Thoreau e London, decise di abbandonare famiglia e amici e di autoescludersi da quella società consumista e capitalista nella quale non si riconosceva, per vivere in isolamento e a contatto nella natura. Chris, adottando lo pseudonimo di Alexander Supertramp, iniziò così un lungo viaggio che lo portò ad attraversare gli Stati Uniti e il Messico, per finire poi in Alaska. Qui visse per un periodo in un autobus abbandonato in mezzo alla foresta dove dovette fare presto i conti con la sua poca preparazione nell’affrontare la vita in un luogo così selvaggio e con un clima decisamente inospitale. Fu proprio in quel posto che il giovane trovò la morte poco tempo dopo.

Dopo l’uscita di questo meraviglioso film, impreziosito dalla stupenda colonna sonora firmata da Eddie Vedder, tante persone si sono appassionate alla storia di Chris e in molti hanno anche tentato di emularlo. Tanti altri, invece, hanno deciso di andare a cercare l’autobus abbandonato dove il giovane visse i suoi ultimi mesi di vita, il cosiddetto Fairbanks Bus 142 o “Magic Bus”: ben presto quel luogo sperduto in Alaska è diventato così una vera e propria meta di pellegrinaggio. Il veicolo, però, si trovava in un luogo impervio, vicino al fiume Teklanika, e in tanti hanno rischiato la vita pur di raggiungerlo e visitarlo. Come riporta il Dipartimento delle Risorse Naturale della zona, tra il 2009 e il 2017 sono state effettuate ben 15 operazioni di salvataggio di persone che si sono trovate in difficoltà nelle aspre terre selvagge dell’Alaska mentre cercavano di raggiungere il bus; nel 2010 e nel 2019, inoltre, due viaggiatori sono addirittura morti affogati nel fiume mentre tentavano l’impresa. L'ultima missione di salvataggio è stata probabilmente quella risalente al febbraio scorso, quando cinque turisti italiani sono stati soccorsi mentre cercavano di raggiungere il bus.

Il pericolo rappresentato dalle visite dei fan e le ingenti spese per i soccorsi nei numerosi casi per i quali sono stati necessari, hanno portato le autorità locali a prendere una decisione, anche dopo le ripetute richieste dei residenti delle zone limitrofe, preoccupati per la crescita di questo turismo rischioso: l’autobus andava rimosso dalla foresta affinché nessuno cercasse più di raggiungerlo. È stata, in particolare, l’amministrazione del Denali Borough, zona in cui si trovava il bus, a richiederne la rimozione. “So che è la cosa giusta da fare per la sicurezza pubblica della zona – ha dichiarato, come riporta Alaska Public Media, il Sindaco Clay Walkerallo stesso tempo, però, si prova sempre una sensazione dolce-amara quando un pezzo della tua storia viene portato via”.

La Guardia Nazionale ha provveduto alla rimozione del mezzo dalla zona proprio ieri: come si può vedere in un video pubblicato poi anche sui social, per sollevare e trasportare l’autobus è stato utilizzato un elicottero dell’Esercito Statunitense di grosse dimensioni, modello CH-47 Chinook. La missione è stata chiamata “Operation Yutan”, riferendosi alla Yutan Construction, l’azienda che abbandonò questo bus negli anni ’60, dopo averlo utilizzato per trasportare gli operai impegnati in quel periodo a costruire la strada che portava a una miniera.

"Invitiamo le persone a godersi le zone selvagge dell’Alaska in sicurezza – ha detto il Commissario del Dipartimento delle Risorse Naturali, Corri A Feigecomprendiamo l’impatto che questo bus ha avuto sull’immaginario collettivo. Tuttavia, si tratta di un veicolo abbandonato e ormai fatiscente che ha causato grandi sforzi per alcuni salvataggi, che sono stati pericolosi e costosi. Ma la cosa più importante è che ha messo in pericolo le vite di alcuni visitatori. Sono contento che abbiamo trovato una soluzione sicura, rispettosa ed economica per questa situazione”.

Il Commissario ha spiegato che il bus verrà conservato in un luogo sicuro, mentre il Dipartimento vaglierà l’ipotesi di una sistemazione permanente dello stesso, in un luogo dove i fan di McCandless potranno visitarlo in sicurezza. Le autorità hanno anche raccolto in una scatola alcuni effetti personali del giovane che poi saranno restituiti alla sua famiglia.

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