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Jack White: “Non ho mai posseduto uno smartphone! Ecco perché ho deciso di vietarne l'utilizzo ai miei concerti”

Il cantante aggiunge: “I social? Sono un misto di competizione, voyeurismo e invidia”.

Negli ultimi tempi capita spesso che durante i concerti venga vietato di utilizzare i cellulari per fare foto o video, non solo per impedire la registrazione dell’evento, ma anche per evitare di disturbare gli altri spettatori, ai quali viene coperta la visuale del palco dalle tante mani alzate per sostenere lo smartphone. Sebbene non sia affatto semplice impedire a migliaia di persone di utilizzare il proprio dispositivo, c’è chi negli ultimi anni ci sta provando in tutti i modi: stiamo parlando di Jack White che, ormai da tempo, ai suoi show vieta al pubblico di utilizzare gli smartphone perché sostiene che solo così si possa vivere “un’esperienza umana al 100%”.

In sostanza, il messaggio del cantante dei Raconteurs è chiaro: posate i cellulari e godetevi il concerto. Come dargli torto? In una nuova intervista, il musicista ha spiegato chiaramente qual è il suo pensiero sugli smartphone e ha anche rivelato di non averne mai posseduto uno: “Per uno come me che non ho mai avuto un cellulare è davvero divertente camminare per strada e vedere che tutti stanno facendo questo - ha detto a Channel 4 News, mimando il gesto di guardare lo schermo dello smartphone – non ne ho mai posseduto uno e quindi quando vado in giro rappresento un’anomalia rispetto agli altri. A me sembrano tutti stupidi. Poi alla fine ti dici ‘Che ti importa, è la loro vita’. Chi lo sa? Magari questo è il modo in cui le cose andranno d’ora in avanti, non ne ho idea, così come nessun altro può saperlo. Forse le cose si evolveranno con degli impianti di microchip dietro il bulbo oculare, chissà”.

Per quanto riguarda il divieto di utilizzare i cellulari durante i suoi concerti, Jack White si è detto sorpreso del fatto che in tanti abbiano approvato questa sua decisione, ma anche deluso dal fatto che sia stato necessario imporre questo divieto perché le persone ormai non sembrano più in grado di godersi il momento e fare attenzione a ciò che stanno vivendo.

All’inizio ho pensato che sarebbe stato davvero un esperimento artistico per vedere come avrebbe reagito la gente – ha spiegato Jack White – sarebbe stata una sorta di escape room, del tipo ‘Hey, non sarebbe divertente dire a ogni spettatore che entra nell’arena per assistere allo show che non potrà usare il suo smartphone?’. Abbiamo pensato che le persone si sarebbero arrabbiate a morte e che avrebbero chiesto i soldi indietro”. 

Con mia grande sorpresa e con grande sorpresa da parte di tutti, le persone invece hanno apprezzato la nostra decisione – ha continuato il cantante – vietiamo i cellulari ormai da più di un anno ed è davvero scioccante che tante persone abbiano apprezzato questa cosa. Ciò che è accaduto fa sorgere spontanea una domanda: quindi avete bisogno che qualcuno vi dica di non usare lo smartphone per smettere di usarlo? Quanto è triste tutto questo. Ma di nuovo, per me è facile dirlo perché non faccio parte di tutto questo, non ho questa dipendenza”.

Il discorso di Jack White appare, in effetti, molto interessante: possibile che, in realtà, le persone non vogliano usare lo smartphone per riprendere il concerto ma lo facciano solo per mostrare al mondo il posto in cui si trovano o cosa stanno facendo? Altrimenti, non si spiegherebbe perché nessuno si sia lamentato del divieto imposto da White. Il cantante ha una spiegazione anche per questo: secondo lui la dipendenza dai dispositivi mobili non è solo paragonabile a quella dall’alcool, ma è strettamente legata all’utilizzo dei social media

Se non riesci a smettere di bere per un giorno è triste, vuol dire che ne sei dipendente – ha detto Jack White – la stessa cosa accade se non riesci a posare lo smartphone per un’ora e vivere la vita in modo reale, è davvero triste. E forse è ancora più triste il fatto che tu abbia bisogno che qualcuno ti dica di posare il cellulare, che tu non abbia il desiderio naturale di farlo”. Parlando dei social media, il cantante ha aggiunto: “Gran parte degli utenti, circa il 90%, è del tipo ‘Guarda cosa sto facendo e che tu non stai facendo’. I social sono un mix di competizione, voyeurismo e invidia, queste sono caratteristiche umane davvero basse. Insomma – ha continuato – ormai non basta più dire ‘Ho appena visto il miglior film della mia vita’ o “Ho appena ascoltato la più bella poesia’, sembra quasi che se non sta accadendo proprio in quel momento, ogni cosa non abbia più valore. Tutto questo non ha senso ed è davvero triste”. Forse l’ex White Stripes può apparire un po’ esagerato nella sua avversione verso smartphone e social, ma il suo pensiero può sicuramente farci riflettere sull’uso, forse davvero eccessivo, che facciamo ogni giorno di questi strumenti.

Nel caso in cui abbiate in programma di assistere a un concerto dei Raconteurs, sappiate dunque che non potrete utilizzare il vostro smartphone; questo potrebbe accadere presto, considerando che nei prossimi giorni Jack White e la sua band partiranno per un tour che li porterà in giro per gli Stati Uniti fino a settembre. Domani, 21 giugno, inoltre, uscirà il tanto atteso terzo album della band dal titolo Help Us Stranger, un disco che arriva dopo una pausa lunga ben undici anni, se si considera che l’ultimo lavoro, Consolers of the Lonely, è uscito nel 2008.

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