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Mike Shinoda spiega perché ha voluto continuare la storia della band con il nome Linkin Park

Redazione Virgin Radio

Il fondatore della band: "È ovvio per tutti quelli che ci ascoltano e ci danno una possibilità"

Fra le tante domande a Mike Shinoda sulla nuova fase della carriera dei Linkin Park con Emily Armstrong alla voce, c’è quella sul motivo per cui non ha cambiato nome alla band dopo la morte di Chester Bennington. Dopo aver affrontato molte polemiche e controversie, Mike Shinoda ha deciso di rispondere nell’intervista più insolita fra le tante che ha fatto per promuovere l’album From Zero, lo show di cucina Mythical Kitchen di Josh Scherer: “La risposta più semplice è che la musica che facciamo è quella dei Linkin Park, il DNA è ancora tutto lì. È ovvio per tutti quelli che ci ascoltano e ci danno una possibilità”.

Mike Shinoda ha parlato ancora della scelta di Emily Armstrong: “Avremmo potuto scegliere una voce maschile, o qualcuno che canta in modo diverso oppure molto simile a Chester, per esempio uno dei tanti cantanti di una cover band. Invece abbiamo fatto quello che sembrava più naturale. Non c’è stata nessuna strategia. Emily canta molto bene e dopo il primo incontro abbiamo deciso subito che quella era la direzione da prendere”.

Il primo a rivelare che i Linkin Park sarebbero andati avanti con una cantante donna è stato Jay Gordon cantante degli Orgy in un’intervista, scatenando subito i fan. “Sono stati due anni complicati” ha detto Mike Shinoda, “Abbiamo fatto la cosa migliore, lasciando che le cose accadessero in modo organico, senza forzare nulla. Alla fine ci siamo trovati, abbiamo creato un suono e ci divertiamo molto”.

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