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The Cure, Robert Smith sulla sua voce: "smettere di fumare è stata la cosa più importante che abbia mai fatto"
Il cantautore inglese: "La mia voce ha retto più a lungo di quanto mi aspettassi e mi ha permesso di continuare a fare quello che faccio"
Robert Smith ha partecipato ad un programma radiofonico in cui ha commentato traccia per traccia tutto l’ultimo album dei Cure "Songs of a Lost World", spiegando le riflessioni sulla mortalità, la perdita e il passare del tempo che hanno ispirato alcune delle sue canzoni più intense e personali. “La mortalità è un tema che mi accompagna da sempre, ma quando sei giovane tendi a vederla in modo romantico. Poi quando ti tocca da vicino cambia tutto” ha detto ricordando la drammatica sequenza di lutti che ha dovuto affrontare negli ultimi anni con la morte del fratello e dei genitori James e Rita. “Credo di essere fortunato perché non ho mai prestato molta attenzione alla mia salute, fino a quando ho compiuto 50 anni. In quel momento ho pensato che mi sarebbe piaciuto arrivare a 60 anni, e ho iniziato a prendermi cura di me stesso. Ora ne ho 65, ogni anno in più è un regalo”.
La cosa che colpisce di più nei concerti dei Cure è la perfezione della voce di Robert Smith che è rimasta intatta, melodica e coinvolgente. I Cure possono fare così concerti di tre ore, mantenendo sempre un alto livello di intensità espressiva dalla prima all’ultima canzone, trascinando il pubblico nel mondo della band. “La mia voce ha retto più a lungo di quanto mi aspettassi e mi ha permesso di continuare a fare quello che faccio” ha detto Robert Smith, “Potrebbe essere una questione genetica. Mio padre ha cantato fino a 90 anni, e mi diceva sempre: continua a cantare fino a quando il pubblico ti dirà di smettere”. Il motivo di questa continuità secondo il cantante dei Cure sta proprio nella sua decisione di fare qualcosa per sé stesso: “Ho smesso di fumare a quaranta anni, ed è stata la cosa più importante che abbia mai fatto”.