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Pink Floyd, Roger Waters e il brano di The Wall "che è un grido d'aiuto nei confronti del mondo"

Il brano racconta la volontà di Waters di far riconnettere il suo personaggio dall'isolamento umano

Pink Floyd, Roger Waters e il brano di The Wall "che è un grido d'aiuto nei confronti del mondo"

05/09/2024

Roger Waters ha trasformato le sue ossessioni e il suo controverso rapporto con la fama mondiale raggiunta dai Pink Floyd nel 1977 durante il tour di Animals nelle canzoni sublimi e nel concetto claustrofobico di The Wall. Una rockstar disillusa sprofonda nell’inquietudine e nell’isolamento, simboleggiata da un muro di mattoni bianchi che si chiude intorno a lui.

Nella seconda parte dell’album, che esce il 30 novembre 1979 con una copertina senza nome e senza titolo che raffigura il muro, il protagonista Pink mette in discussione la sua stessa decisione e cerca un modo per uscire dall’isolamento cantando una delle canzoni più dirette e potenti dell’album Hey You.

È un grido” ha detto Roger Waters, “Una richiesta di aiuto rivolta a tutto il mondo". Per rendere più drammatica la storia, Roger Waters parla del muro “che è troppo alto, come puoi vedere” e di un pericolo più inquietante “I vermi che mangiavano il suo cervello”. “I vermi sono un simbolo di decadenza, di deperimento. La mia idea era che se ti isoli troppo dagli altri esseri umani e dal mondo finisci per decadere fisicamente”.

L’ultima strofa di Hey You è una delle frasi simbolo dei temi espressi da Roger Waters nel corso della sua carriera: “Together we stand, divided we fall”, “Insieme resistiamo, divisi cadiamo”. Un tentativo disperato di riconnettersi al mondo, che cade nel vuoto quando Pink si rende contro che fuori dal muro non c’è nessuno ad ascoltarlo.  

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