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Nirvana, Spencer Elden ci riprova: riaperta la causa legale contro la band per la copertina di Nevermind
La Corte d’Appello federale ha riaperto il caso. Il processo potrà essere celebrato a Los Angeles
Continua la disputa legale sulla foto di copertina di Nevermind, il secondo album dei Nirvana, in cui un neonato nuota in una piscina, attirato da una banconota da un dollaro infilzato ad un amo. Un’immagine perfetta per spiegare lo spirito indie e il contenuto ribelle, dissacrante e ironico delle canzoni dei Nirvana che lottano contro il materialismo degli anni 90 e il music business nel nome della autenticità artistica.
Kurt non poteva immaginare che anni dopo lo stesso Spencer Elden, oggi trentaduenne avrebbe fatto partire una causa legale estenuante accusando la band di aver violato le leggi sulla pornografia infantile e di avergli creato un danno morale. I suoi avvocati hanno citato anche le copertine di Blind Faith dei Blind Faith, Virgin Killer degli Scorpions e Balance dei Van Halen come esempio di “campagna promozionale controversa per promuovere musica attraverso immagini sessualmente esplicite”.
I legali dei Nirvana e degli altri accusati (le etichette Geffen, Universal e MCA Records e Courtney Love) hanno citato le volte in cui Spencer Elden ha posato da adulto per ricreare la foto (vendendo anche copie autografate) per dimostrare che la richiesta di danni morali è in realtà una richiesta di soldi. Sembrava tutto finito l’anno scorso quando un tribunale aveva respinto la richiesta perché presentata oltre i termini di prescrizione. Spencer Elden però ha presentato ricorso e una Corte d’Appello federale ha riaperto il caso. Il processo potrà essere celebrato a Los Angeles.