Loading

Rock News

Metallica, Lars Ulrich: "sono felice che la gente ascolti ancora la nostra musica, a prescindere dal modo in cui lo fanno"

Redazione Virgin Radio

Il batterista: "è bello che la gente si presenti ai nostri concerti e continui ad ascoltare, comprare o rubare i nostri dischi"

Il batterista dei Metallica Lars Ulrich ha raccontato di essere molto contento che la gente ascolti ancora i Metallica a prescindere dal modo in cui lo facciano. Nei primi anni duemila il batterista è diventato il volto del movimento contro la pirateria informatica dopo aver parlato dei danni provocati dalle persone che scaricavano mp3 tramite servizi come Napster.  

Ospite nel podcast SmartLess, il batterista ha detto di essere contento che la gente ascolti i Metallica, in qualsiasi modo lo facciano: “Beh, ovviamente è cambiato tutto molto. E nella vostra industria, alcune delle cose con cui noi avevamo a che fare 20 anni fa, stanno accadendo ora. Il quadro generale, e so che può sembrare un po' una scappatoia, è che sono solo felice che a qualcuno importi di quello che stiamo facendo, si presenti ai nostri concerti e continui ad ascoltare, comprare o rubare i nostri dischi”.

Il batterista ha poi aggiunto: “L’engagement stesso credo sia il trionfo e la vittoria. Ovviamente è molto, molto più difficile per le band più giovani oggi perché non hanno il supporto delle case discografiche per delle cose basiche come la strumentazione e il supporto del tour. Quindi è molto diverso”.

La vicenda Napster

Kirk Hammett ha dichiarato che i Metallica "non hanno fatto la differenza", avviando un'azione legale contro Napster nel maggio del 2000, dopo aver scoperto che una versione demo della canzone I Disappear era in circolazione sul sito di file sharing musicale, prima della sua uscita ufficiale. Il batterista Lars Ulrich consegnò all’epoca alla Napster Inc. una camionata di carta, con un elenco di centinaia di migliaia di persone che avevano usato il software per condividere MP3 non autorizzati delle canzoni del gruppo; più quello di oltre 60.000 pagine di 335.435 ID utente con la promessa che Napster avrebbe chiuso gli account che scambiavano materiale senza autorizzazione.

Sebbene il caso sia stato risolto in via extragiudiziale, più di 300.000 utenti furono banditi dal sito musicale e l'immagine della band raggiunse un sorprendente picco di impopolarità. Durante un'intervista sul podcast Let There Be Talk di Dean Delray, Hammett è stato invitato a riflettere sull’accaduto: "È successo. E non potevamo fermarlo perché era una cosa più grande di tutti noi: una tendenza che ha affondato l'industria della musica, cazzo. All'improvviso, tutti noi siamo stati riportati all'epoca dei menestrelli, dove l'unica fonte di reddito dei musicisti è il suonare. Ed è così oggi, tranne per il fatto che molti di questi gruppi più che suonare, premono "play" o qualcosa del genere. Ma ci sono un sacco di band che suonano davvero e devono farlo per sopravvivere. E questo è fico, perché separa chi vuole farlo e chi è qui solo per la fottuta posa. Forse le cose potrebbero cambiare", ha aggiunto Hammett. "Forse la gente comincerà a preferire i CD o qualsiasi altro formato di quello che è disponibile ora. Chi può dirlo? Voglio dire, è cambiato tutto così velocemente allora; potrebbe cambiare fottutamente altrettanto velocemente adesso".

This page might use cookies if your analytics vendor requires them.