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Red Hot Chili Peppers, John Frusciante: "il mio insegnante diceva che ero un pessimo chitarrista"

"Fu la sensazione più brutta che potessi immaginare, ho fatto in modo che nessuno potesse più dirmi una cosa del genere"

Quando aveva solo nove anni, John Frusciante dei Red Hot Chili Peppers ha scoperto la sua prima ossessione musicale: GI, l’unico album dei Germs di Darby Crash e Pat Smear uscito nell’ottobre del 1979 e considerato il primo disco hardcore punk della musica americana, sedici canzoni di minimalismo e furore che lasciano il segno anche per il suicidio di Darby Crash meno di un anno dopo.

Frusciante sperimenta con accordature e riff per riprodurre la musica senza regole dei Germs e poi, a undici anni si avvicina ai classici e alla perfezione di Jimmy Page, Jeff Beck e Jimi Hendrix (di cui impara a suonare tutte le canzoni), prima di immergersi di nuovo nelle strutture sperimentali di Frank Zappa, il suo nuovo idolo, con il quale farà anche una audizione per entrare nella sua band. Arrivato a questo punto, a sedici anni, Frusciante ha già deciso di lasciare la scuola e di dedicarsi completamente alla musica.

Si trasferisce a Los Angeles e si iscrive al Guitar Institute of Technology fondato nel 1977 per formare chitarristi e bassisti, da cui sono usciti jazzisti importanti e in cui hanno studiato anche Jeff Buckley e Rivers Cuomo dei Weezer. È l’inizio di un percorso di formazione che lo ha fatto diventare un chitarrista intenso ed emozionante, capace di colpire con le atmosfere e il tocco e di suonare sempre per la band, esaltando le linee melodiche delle canzoni. 

Ma per molto tempo, John Frusciante ha avuto dei dubbi sulle sue reali capacità. Lo ha raccontato a Flea, suo compagno dei Red Hot Chili Peppers in una puntata del suo podcast This Little Light, ricordando l’incontro con uno dei primi insegnanti di chitarra: «Mi ha chiesto di fargli vedere cosa sapevo fare, gli ho suonato una scala più veloce che potevo e lui mi ha detto: “Non è abbastanza veloce. Non sei un bravo chitarrista.” E’ stata la sensazione più brutta che potessi immaginare, ho fatto in modo che nessuno potesse più dirmi una cosa del genere» ha detto Frusciante a Flea.

A quanto pare, l’insegnante gli ha detto di seguire la velocità e la tecnica di Steve Vai e gli ha dato una copia del suo album Flex-Able del 1984 da studiare: «Steve è diventato il mio punto di riferimento, anche perché sapevo che ha suonato nella band di Frank Zappa». L’insegnante vorrebbe spingerlo a diventare un chitarrista spettacolare, ma lui preferisce l’atmosfera. «Una volta ho sentito dire a Steve Vai una cosa giusta su Kurt Cobain: Kurt sapeva suonare esattamente quello che gli serviva per dire quello che voleva dire. La cosa importante è provare una sensazione e comunicare qualcosa. Ne ho parlato con Steve Vai quando l’ho incontrato cinque anni fa, e mi ha detto che la pensa come me».

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