Mark Knopfler: "La musica è quell'elemento che ti completa connettendoti al passato del mondo"

Secondo Mark Knopfler, la chitarra elettrica è uno strumento per viaggiare: “Dalla Scozia all’Inghilterra al Delta del Mississippi con delle tappe in tanti luoghi diversi lungo la strada. Mi piace pensare di portare avanti queste influenze ogni volta che suono. Credo che la musica sia una cosa molto più grande di te”.

Una dichiarazione di fedeltà alla visione della chitarra come strumento magico, dalla enorme forza narrativa e capace di creare atmosfere, collegato ad una storia che va avanti da sempre. Mark Knopfler si è inserito in questa tradizione creando un suono unico e riconoscibile fin dal debutto dei Dire Straits nel 1978 con Sultans of Swing (alcuni critici lo definiscono Sultan Tone). Un viaggio iniziato con il primo album omonimo dei Dire Straits e continuato con la band fino a On Every Street del 1991 e poi come solista fino al 2018 con l’album Down the Road Wherever, una riflessione in tredici canzoni eleganti e raffinate sul suo percorso artistico e di vita da quartiere di Deptford a Londra dove sono nati i Dire Straits al successo mondiale, dalle collaborazioni con i suoi idoli Bob Dylan e Chet Atkins (da cui ha detto di aver preso lo stile fingerpickng) alla riscoperta delle radici blues della sua ispirazione, registrato nei suoi studi analogici di Londra British Grove e lanciato con un lungo tour mondiale: “Le mie canzoni nascono per essere suonate dal vivo” ha detto in un’intervista, “Mi piace viaggiare da una città all’altra, interagire con i musicisti sul palco ed eseguirle dal vivo davanti al pubblico.”  

Durante la prima data a Barcellona il 25 aprile 2019, Mark Knopfler ha detto al pubblico che il tour di Down the Road Wherever sarebbe stato l’ultimo della sua carriera, ma in seguito ha spiegato come non possa fare a meno di stare lontano dal palco. La sua visione della musica è quella di una lunga strada, che parte da lontano e, come dice nel titolo del suo ultimo album, arriva dappertutto. “La cosa più elettrizzante del fare musica è provare a completare tutti quei piccoli percorsi che in qualche modo ti collegano al passato. Si tratta soprattutto di questo, ed è molto affascinante.”