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The Smashing Pumpkins, Billy Corgan: "Quando è morto Kurt Cobain ho pianto perché avevo perso il mio più grande rivale"
Il rocker di Chicago: "Faceva quasi paura quanto era bravo, era al livello di John Lennon o di Prince"
Il 23 settembre 1991 gli Smashing Pumpkins hanno suonato con i Nirvana all’Axis Club di Boston. E’ l’unica volta in cui Billy Corgan e Kurt Cobain hanno diviso lo stesso palco prima di incontrarsi durante il Pretty on the Inside Tour delle Hole prima del tour delle Hole di Courtney Love dal 16 al 22 dicembre dello stesso anno.
Billy Corgan ha parlato della generazione indie rock dei primi anni 90 e del suo rapporto con Kurt Cobain in una nuova intervista con il conduttore radiofonico Zane Lowe: “Quando Kurt è morto ho pianto perché avevo perso il mio più grande rivale”. L’intenzione di Billy Corgan quando ha fondato la band nel 1988 era quella di farla diventare rilevante per tutta la propria generazione: “Non l’ho mai nascosto e non lo faccio ora: ho sempre voluto essere al primo posto e se devo scrivere ottocento canzoni per arrivarci sono pronto a farlo”. Come tutti gli altri musicisti della scena indie americana, Billy Corgan ha visto di persona e riconosciuto subito la grandezza artistica di Kurt Cobain: “Era senza dubbio il talento più grande di tutta la nostra generazione. Ti faceva quasi paura quanto era bravo, era al livello di John Lennon o di Prince, ti chiedevi: come è possibile avere tanto talento? Ma proprio per questo io ho sempre voluto arrivare primo superando il migliore”.
Il suicidio di Kurt Cobain secondo Billy Corgan è stato “uno shock”. La sua ispirazione si è ampliata, la visione del rock alternativo come forma d’arte si è ampliata, e il risultato è stato Mellon Collie and the Infinite Sadness che nel 1995 ha debuttato direttamente al numero uno in classifica in America e con dieci milioni di copie è diventato l’album doppio più venduto del decennio. L’ambizione di Billy Corgan di far diventare la sua band la più importante della sua generazione si è realizzata, ma nell’intervista a Zane Lowe il cantante degli Smashing Pumpkins ha voluto ricordare altri artisti per lui fondamentali come Chino Moreno dei Deftones e i Radiohead: “Che hanno capito dove sarebbe andato al mondo prima di qualsiasi altra band del pianeta”. Ha raccontato anche un aneddoto sul suo incontro con gli U2 a Dublino nel 2000: “Sono andato a trovare Bono a casa sua, siamo rimasti svegli tutta la notte e al mattino mi ha detto: devo farti sentire qualcosa, ma andiamo in macchina perché non voglio svegliare tutti”. Billy lo segue in garage e ascolta una prima versione dell’album All That You Can’t Leave Behind. “Bono mi ha chiesto: dimmi sinceramente cosa ne pensi. Io ho pensato: davvero gli U2 vogliono un consiglio da me? Gli ho detto quello che pensavo e loro mi hanno ascoltato, qualche tempo dopo Bono mi ha contattato e mi ha detto: abbiamo seguito il tuo consiglio”.