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School Of Rock, lo sceneggiatore Mike White: "Senza Jack Black avrei buttato via la sceneggiatura"
Il rocker e attore americano è stata la sua unica scelta: "Non avrebbe potuto interpretarlo nessun altro
A quasi 20 anni dall'uscita nelle sale di tutto il mondo di School Of Rock, il geniale film diretto da Richard Linklater e con protagonista il grande Jack Black nel ruolo di Dewey Finn, la passione dei fan e dei rocker per la pellicola è tutt'altro che sopita.
Lo sceneggiatore e attore Mike White, celebre per i suoi ruoli davanti e dietro la telecamera in Dawson's Creek, Orange County, The Good Girl e Super Nacho, ha raccontato quanto il rapporto speciale con Jack Black sia stato di totale ispirazione per la scrittura di School Of Rock.
La passione dell'attore per il rock, la sua conoscenza del genere e l'irriverente impatto dei Tenacious D a Hollywood (nel 2003, anno dell'uscita del film, la band esisteva da circa tre anni) sono stati di totale ispirazione per Mike White che decise di scrivere il film appositamente attorno alla personalità di Jack Black.
"Se non avesse accettato il ruolo probabilmente avrei buttato via la sceneggiatura", ha raccontato lo sceneggiatore e attore al magazine Entertainment Weeky all'epoca dell'uscita del film, “Sono stato così ispirato da lui che non avrei voluto vedere nessun altro in quella parte".
A quasi 20 anni dall'uscita del film secondo Jack Black il film è ancora incredibilmente apprezzato e potente per una specifica ragione: la reale passione e la genuinità. Durante un'intervista rilasciata all'Entertainment Tonight il frontman dei Tenacious D ha dato il merito al regista Richard Linklater, con cui recentemente è tornato a collaborare per il film d'animazione Apollo 10 1/2:
"Ho pensato molto a School of Rock mentre stavamo girando questa pellicola, perché ho conosciuto Richard Linklater per la prima volta proprio sul set di quel film. Ha portato lo stesso tipo di realismo, umorismo e genio in entrambi i progetti. Anche se sono film molto diversi, c'è il DNA di Richard Linklater. Ha uno stile ben specifico e ciò che ha portato a quel progetto è stato il desiderio che tutto fosse credibile e reale. Anche se la storia di un supplente che porta i ragazzi verso la ribellione è folle, lui voleva farla sembrare reale, perché è lì che sta il vero succo. Quando si tratta di relazioni reali diventa divertente, non in un modo stravagante, ma in un modo credibile. Penso che sia questo il motivo di un successo così duraturo, ne stiamo parlando ancora dopo 20 anni".