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Mark Lanegan ha scritto insieme a Kurt Cobain il testo di "Something In The Way" dei Nirvana. La rivelazione in un nuovo libro

Redazione Virgin Radio

A raccontarlo il bassista dei Queens Of The Stone Age Nick Olivieri per il libro "Lanegan" di Greg Prato

Ad un anno di distanza dalla sua scomparsa, avvenuta il 22 febbraio 2022 a soli 57 anni a Killarney in Irlanda, esce un nuovo libro dedicato a Mark Lanegan, voce indimenticabile dell’inde rock di Washington State con gli Screaming Trees e poi interprete oscuro e sublime del blues come solista, rinato dalle ceneri di sé stesso nel deserto della California nei primi anni duemila e diventato leggenda dello stoner rock con la sua collaborazione con i Queens of the Stone Age di Josh Homme.

La sua nuova biografia (che segue la sua strepitosa autobiografia Sing Backwards and Weep) si intitola Lanegan. L’autore Greg Prato ha intervistato proprio il bassista dei Queens of the Stone Age, Nick Olivieri, che ha fatto una rivelazione clamorosa: “Mark Lanegan ha scritto insieme a Kurt Cobain il testo di Something in the Way”.

È un brano simbolo dell’arte e del tormento di Kurt Cobain, viene inserita come ultima e dodicesima traccia di Nevermind del 1991 e segna il finale elegiaco, intimista e malinconico della rivoluzione grunge scatenata da quell’album. Secondo il produttore Butch Vig, Kurt Cobain arriva ai Sound City Studios di Van Nuys in California con la canzone già scritta, vuole registrarla con la band, poi si siede su un divano nella control room dello Studio A e inizia a cantarla da solo accompagnandosi con la chitarra acustica. Butch Vig ha detto: “Ho spento il condizionatore, ho staccato il telefono, ho preso dei microfoni e l’ho registrata”. Dave Grohl e Krist Novoselic aggiungono basso e batteria in una session successiva, Kurt registra le armonie vocali e un amico dei Nirvana, Kirk Canning suona il violoncello.

Il testo di Something in the Way parla di una felicità che sembra sempre irraggiungibile, perché c’è sempre “qualcosa in mezzo”: Kurt parla della sua infanzia difficile e della sua adolescenza ribelle riscattata dal rock, ma anche del suo disagio verso il successo e l’attenzione mediatica, che rendono impossibile una vita serena. Secondo i biografi, la strofa: “Va bene mangiare i pesci, perché i pesci non hanno sentimenti” si riferisce al tempo in cui passava il tempo sotto lo Young StreetBridge di Aberdeen, la sua città, o ai quattro mesi che ha vissuto da homeless dopo essere stato cacciato di casa dal padre, dormendo nel portico di casa di Dale Crover dei Melvins, nei corridoi riscaldati di alcuni palazzi (da cui se ne andava prima che tutti gli abitanti si svegliassero) o nella sala d’aspetto del Grays Harbor Hospital dove si rifugiava per guardare la televisione.

Secondo Nick Olivieri: “Mark ha scritto un paio di strofe di Something in the Way, ma Kurt Cobain ha contribuito al suo primo album The Winding Sheet e quindi visto che erano amici credo che si siano messi d’accordo: hey io ho scritto una cosa sul tuo album e io sul tuo. Siamo pari. Vediamo che succede”. Mark Lanegan e Kurt Cobain come nessun altro poteva prevedere il successo di Nevermind che è arrivato al numero uno in classifica in America nel 1992 e ha venduto in totale oltre 30 milioni di copie. “Se Mark avesse avuto i diritti su Something in the Way, credo che gli sarebbero arrivati un sacco di soldi”. Something in the Way è diventato uno dei pezzi più amati dai fan dei Nirvana ed è stato riscoperto dal pubblico nel 2022 dopo essere stato usato nella colonna sonora di The Batman e aver ispirato al regista Matt Reeves tutta l’estetica e il personaggio di Bruce Wayne.

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