Rock News
Billy Idol: "Se il rock non avesse funzionato avrei dovuto lavorare nella bottega con mio padre"
Il rocker inglese: "Mia madre veniva a tutti i miei concerti. I punk con la cresta le facevano da bodyguard"
Billy Idol qualche tempo fa ha ricevuto un riconoscimento importante da Los Angeles, la terza città in cui ha vissuto la sua carriera da rockstar dopo Londra (dove è nato nel 1955) e New York (dove si è trasferito nel 1981). Una stella sulla Walk of Fame a Hollywood, il luogo in cui viene celebrato chi ha avuto un impatto sulla storia del cinema, della musica e delle arti.
Ad inaugurare la sua stella è stato Henry Rollins, voce e presenza gigantesca del punk hardcore americano con i Black Flag che ha detto: “Alla fine degli anni 70 in Inghilterra esplose una scena musicale che vive ancora oggi: Clash, Damned, Sex Pistols, Buzzcocks, Siouxsie and the Banshees, tutte grandissime band. E poi c’erano i Generation X che parlavano del fatto che la vita non era affatto facile. Con tre album, e una manciata di singoli hanno messo in musica la fugacità della giovinezza”.
Durante la cerimonia, a cui hanno partecipato anche Steve Jones dei Sex Pistols, l’artista Shepard Fairey e il chitarrista Steve Stevens, Billy Idol ha raccontato: “Quando stavo a Bromley assorbivo musica di tutti i generi, da David Bowie ai Beatles. Grandi musicisti ma anche grandi attori: Marlon Brando, James Stewart, Robert De Niro, Al Pacino. Mi sembra un sogno a distanza di tanti anni essere celebrato fra questi nomi.”
Billy Idol, il cui vero nome è William Michael Albert Broad è cresciuto nel quartiere di Bromley alla periferia sudest di Londra e ha fatto parte del cosiddetto Bromley Contingent, un gruppo di fan dei Sex Pistols che li seguiva ovunque e che ha contribuito a diffondere lo stile punk a Londra, di cui facevano parte anche Siouxsie Sioux e Steve Severin, fondatori dei Banshees. Nel 1976 Billy Idol suona la chitarra nei Chelsea e subito dopo insieme al bassista Tony James forma i Generation X di cui diventa cantante e frontman. Nel 1981 va a New York, costruisce la propria immagine grazie all’ex manager dei KISS, Bill Aucoin e insieme a Steve Stevens crea il suono pop-punk con cui domina le playlist delle radio e di MTV e vola in classifica con gli album Billy Idol, Rebel Yell e Whiplash Smile fino al 1986.
In una intervista, Billy Idol ha anche raccontato di non aver mai avuto una seconda opzione: la musica, il punk e lo spettacolo sono stati una scelta ma anche l’unica strada da percorrere. “I miei genitori avevano una piccola attività, ma non avrei mai potuto lavorare con mio padre.” Quando frequenta la Ravensbourne School for Boys, una insegnante lo rimprovera per il suo atteggiamento svogliato in classe e lo chiama “Billy il pigro”, “Idle” in inglese, un soprannome che diventa il suo alter ego punk. Si iscrive all’Università del Sussex ma lascia per seguire la sua voglia di suonare ed esibirsi: “Mio padre non ha capito la mia scelta. Immaginate, non sapeva neanche cosa fosse un gruppo punk. Nessuno sapeva cosa fosse il punk al tempo, forse una decina di persone a Londra e un centinaio a New York. Per questo ha avuto un impatto così forte: quando è esploso sono impazziti tutti”. La madre invece si è subito appassionata alla nuova carriera del figlio: “Veniva a tutti i miei concerti. C’erano questi punk con la cresta, le borchie e tutto il resto che le chiedevamo: “Cosa ci fa qui, signora?” Lei rispondeva: “Sono la mamma di Billy” e allora le facevano da guardia del corpo e la accompagnavano da me in camerino”. A 67 anni, Billy Idol è ancora un’icona del punk, ha pubblicato due EP negli ultimi due anni (The Roadside e The Cage) e ha appena fatto un tour in Inghilterra con i Killing Joke. “Quando ho iniziato nel mondo della musica, la società in cui vivevamo non lasciava troppe speranze. Facevamo musica per passione, pensavamo che la cosa sarebbe andata avanti qualche mese, forse un anno o due. In tanti mi dicevano di non provarci, ma per fortuna avevo intorno anche persone che la pensavano diversamente”