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R.E.M., quella volta in cui un gruppo di bikers aiutò Peter Buck a ritrovare la sua chitarra. La storia

Redazione Virgin Radio

Il chitarrista: «Mi hanno detto: “Se qualcuno sa qualcosa, noi lo verremo a sapere”. Alla fine trovarono il tipo che me la rubò»

Nella vita on the road dei musicisti rock possono succedere cose incredibili, ma nessuna disavventura è più dolorosa per un chitarrista che vedere il proprio strumento sparire nel nulla.

È successo a David Gilmour nel 1968 durante un tour in America dei Pink Floyd: dopo una data a New Orleans la sua chitarra che gli è stata regalata dai genitori per il suo ventunesimo compleanno viene rubata dal furgone della band, ma Gilmour non si perde d’animo, entra da Manny’s Music il celebre negozio di strumenti musicali di New York e compra una Fender Stratocaster nera nuova, appena uscita dalla fabbrica, chiedendo che venga dipinta di nero. Diventerà una delle chitarre più famose nella storia del rock, la leggendaria Black Strat con cui suona per la prima volta dal vivo al festival di Bath nel 1970 e incantato il mondo con gli album più famosi dei Pink Floyd, da The Dark Side of the Moon a The Wall.

Nel 2019 Davdi Gilmour decide di separarsi dalla Black Strat e la mette all’asta per beneficenza contro il cambiamento climatico: viene comprata da Jim Irsay, proprietario della squadra di baseball Indianapolis Colts per 3 milioni e 975 mila dollari, diventando la chitarra di maggior valore del mondo (un record battuto un anno dopo dalla Martin D-18 del 1959 acustica suonata da Kurt Cobain nell’Unplugged dei Nirvana, venduta per cinque milioni di dollari a Peter Freedman fondatore del marchio australiano di microfoni e impianti audio Røde Microphones).

Peter Buck, il chitarrista dei REM, è invece da sempre legato al marchio Rickenbacker e ha raccontato una storia incredibile sulla Jetglo 360 che ha usato in tutti gli album dei REM e che è sparita dopo un concerto in Finlandia nel 2008. «Ero furioso, perché è stata rubata da un collaboratore della band che ha chiesto un milione di dollari come riscatto». Gli avvocati e i manager dei REM si attivano immediatamente per risolvere la questione per vie legali, ma nel frattempo i membri di una gang di motociclisti finlandesi cominciano a fare domande in giro: «Mi hanno detto: “Se qualcuno sa qualcosa, noi lo verremo a sapere”» ha spiegato Peter Buck «Alla fine hanno trovato il tipo che aveva rubato la mia chitarra. Gli abbiamo fatto un’offerta: poteva dire di averla ritrovata e prendere una ricompensa di 10.000 dollari o continuare a ricattarmi e farsi 30 anni in prigione». Il chitarrista dei REM non ha mai spiegato le ragioni per cui uno dei membri del loro staff è arrivato a fare una cosa del genere:

«L’unica cosa che so è che ho suonato la mia Rickenbacker senza smettere per una settimana. Volevo cancellare il ricordo di quella settimana che aveva passato nelle mani di un idiota». In un comunicato ufficiale il manager dei REM Bertis Downs ha ringraziato la gang di biker finlandesi, senza mai nominarli: «Abbiamo sempre avuto fiducia e grazie all’aiuto di molte persone siamo riusciti a riportarla a Peter. Siamo grati e felici che sia finito tutto bene». 

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