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Skunk Anansie, Skin: "Il rock mi ha fatto sentire accettata! La mia sessualità è al centro di ogni cosa, come essere donna ed essere nera»
La frontwoman inglese ha aderito alla campagna Life is Proud per celebrare il Pride Month: "Il mio punto di vista è sempre quello di una donna nera e omosessuale"
«La mia sessualità è al centro di ogni cosa che faccio, come il fatto di essere una donna e di essere nera». Deborah Dyer detta Skin, voce e leader degli Skunk Anansie e icona rock con la sua immagine, la voce potente e l’atteggiamento aggressivo con cui ha scosso l’estetica Britpop negli anni ’90 ha aderito alla campagna Life is Proud promossa dalla rivista Kerrang per celebrare il Pride Month, il mese dell’orgoglio LGBT.
«Una volta un giornalista mi ha chiesto: cosa è più importante per te? Essere nera, gay o donna?” Una domanda a cui è impossibile rispondere perché io sono tutte e tre le cose, sempre. Non è che il mio braccio sinistro è gay e il destro no» ha raccontato.
Skin è sempre stata anche impegnata a dare un significato politico alla sua band, fin dall’inizio della loro carriera iniziata nel 1995 con l’album Paranoid & Sunburnt. «Mi chiedevano: perché gli Skunk Anansie sono così politicizzati? Perché vengo dalla comunità nera di Brixton. Siamo stati messi da parte e dimenticati durante gli anni della Thatcher, i fondi pubblici venivano tagliati nel nostro quartiere. Se cresci in una zona difficile dimenticata dal tuo governo, ti fai la stessa domanda: cosa posso fare?». Skin ha risposto con il primo singolo degli Skunk Anansie, Little Baby Swastika e con gli altri pezzi, Intellectualise My Blackness e Yes, It’s Fucking Political, mentre con Rise Up ha affrontato il tema del femminismo. «Le nostre canzoni parlano di temi politici legati alla sessualità» ha spiegato Skin, «E il punto di vista è sempre quello di una donna nera e omosessuale».