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Johnny Cash e Keith Richards: l'incredibile ispirazione che The Man In Black ha avuto sul chitarrista degli Stones
Per il grande Keef la scoperta del modo di fare musica di Johnny Cash fu una rivelazione: "Mi ha insegnato anche l’importanza del silenzio"
Parlando delle sue influenze musicali, Keith Richards una volta ha detto che la rivelazione è arrivata quando intorno al 1968 ha scoperto l’accordatura aperta in Sol, la cosiddetta “open G”, un modo di suonare la chitarra tipico dei bluesman americani: «È stato come se mi avessero tolto i tappi dalle orecchie e la benda dal volto nello stesso momento» ha detto.
In un’intervista pubblicata sul suo canale YouTube il leggendario chitarrista dei Rolling Stones ha svelato di aver preso ispirazione anche da un musicista, diverso come stile ma simile nel modo totale in cui ha vissuto la musica, The Man in Black Johnny Cash.
«La prima canzone cantata da Johnny Cash che ho ascoltato nella mia vita è stata (I Heard That) Lonesome Whistle, una cover di Hank Willliams». L’uso della chitarra da parte di Cash lo affascina da subito: «A volte la chitarra acustica è divertente, a seconda di dove la tocchi ha un suono diverso, più brillante o più ampio».
Una delle caratteristiche di Johnny Cash, oltre alla profondità solenne della sua voce, è proprio il modo in cui riusciva a creare un suono potente e cinematografico come quello di un’orchestra, da solo o insieme al suo chitarrista Luther Perkins dei Tennessee Three, la band che lo accompagnava dal vivo. Luther Perkins è morto nel 1968 nell’incendio della sua casa dopo essersi addormentato con una sigaretta accesa, e ha lasciato un ricordo indelebile in Keith Richards per il modo in cui ha usato la Fender (usava solo Jaguar, Esquire e Jazzmaster) per creare il ritmo tipico della canzoni di Cash. «Keith è venuto ad uno dei nostri concerti in Inghilterra in una base americana all’inizio degli anni ‘60» ha scritto Johnny Cash nella sua autobiografia Cash del 1997 «Ma non era interessato a me. L’unico che voleva vedere era Luther». Oltre al ritmo (entrato nella storia come il “boom-chicka-boom” che ha portato il country nel rockabilly), Johnny Cash ha rappresentato per il chitarrista dei Rolling Stones e per tanti altri musicisti da Bob Dylan a Neil Young a Bruce Springsteen, un punto di riferimento su come costruire un’identità intorno al proprio ruolo di musicista, unica e riconoscibile, il primo passo per diventare un’icona «Sono sempre stato un grande fan di Johnny Cash» ha detto Keith Richards a proposito di The Man in Black, «Mi ha insegnato l’importanza del silenzio. A volte non c’è bisogno di suonare per tutta la durata di una canzone».