22/02/2008
Un'altra possibilità è quella di un culto più casalingo, personale, riservato: un'effigie da poter esporre in salotto, magari accanto ad un impianto stereo da seimila euro. E magari una statuetta giocattolo al posto di un busto di marmo, qualcosa che stia a metà tra l'arroganza di un poster e le statue dei compositori classici.
Gli Stati Uniti si son visti invadere, dalla fine degli anni '90, di una infinita serie di action figure costose e dettagliatissime, raffiguranti alcune delle rockstar più conosciute e bizzarre scolpite nelle pose con le quali sono passate alla storia; il capostipite di questa tendenza è Todd McFarlane, che ha inventato le regole del gioco per quanto riguarda le action figure del nuovo millennio. La differenza tra giocattolo e icona sta in due valori assoluti: quello economico e quello iconografico; il risultato finale ha qualche riferimento pop-art e dà modo di pensare ad una possibilità infinita di espressioni.
La sfida, che in tantissimi iniziano a raccogliere, è quella di sapere inventare uno spazio fashionable con la statuetta dinoccolata di Joey Ramone stretto all'asta del microfono, Jimmy Page che impugna la sua chitarra, i travestimenti dei Kiss o la posa da eterno "loser” di Kurt Cobain.
Francesco Farabergoli
Rock News