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Phil Collins, smentite le voci del ricovero in un hospice: "ha solo subito un intervento al ginocchio"
Il batterista dei Genesis in un comunicato: "il ricovero c’è stato ma temporaneo per un intervento programmato"
Quando Phil Collins ha deciso di scrivere la sua autobiografia nel 2016 ha scelto un titolo piuttosto autoironico «No, non sono ancora morto». Un modo per rispondere alle critiche sulla sua trasformazione da batterista prog rock dei Genesis a popstar e un racconto ironico e senza filtri dei suoi successi e fallimenti.
Dopo la conclusione dell’ultimo tour dei Genesis The Last Domino Tour? nel 2022 in cui si è esibito seduto, Phil Collins ha detto di «Volersi dedicare alle sue rose in giardino» e come ha raccontato nel documentario “Phil Collins: Drummer First” del 2024 ha detto di non riuscire più a suonare la batteria, lasciando il suo strumento preferito al figlio Nicholas, che ha suonato al posto suo anche nell’ultima data del tour in Inghilterra alla O2 Arena di Londra.
Le sue condizioni di salute (soffre di una lesione al collo e ha anche affrontato una delicata operazione alla colonna vertebrale) sono spesso nel mirino delle riviste e dei siti di gossip, ma dopo le ultime voci che lo davano ricoverato in una clinica per ricevere delle cure palliative, Phil Collins ha voluto chiarire attraverso un comunicato del suo ufficio stampa: «Il ricovero in ospedale c’è stato ma è stato temporaneo ed è stato causato da un intervento programmato al ginocchio».
A 74 anni Phil Collins ha probabilmente terminato la sua carriera da batterista, ma ha ancora una buona dose di autoironia: «Se un giorno dovessi alzarmi dal letto e riuscissi a tenere in mano un paio di bacchette della batteria, sarei il primo a scoppiare a ridere» ha detto nel documentario Phil Collins: Drummer First.