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Led Zeppelin, Jimmy Page definisce qual è per lui l'album "perfetto" della band
Il leggendario chitarrista: "Sembrava che ci fosse il vuoto ovunque. E noi siamo arrivati a riempirlo"
L’8 novembre 1971 i Led Zeppelin pubblicano il loro album più affascinante e misterioso, destinato a diventare il più famoso della band, un disco senza titolo e senza il nome della band sulla copertina che entra nella storia con il nome di Led Zeppelin IV. Jimmy Page, Robert Plant, John Paul Jones e John Bonham lo registrano a Headley Grange, una antica casa isolata in campagna, usando lo studio mobile dei Rolling Stones, sostituiscono i loro nomi con quattro simboli che loro stessi hanno disegnato prendendo ispirazione dal Libro dei Segni del calligrafo tedesco Rudolf Koch (ma secondo molti, anche dai simboli dell’occultismo), scelgono per la copertina l’immagine di un quadro appeso alla parete di una casa abbandonata sullo sfondo della periferia di Birmingham ed entrano nella storia con un album che va al numero uno in Inghilterra e al numero due in America, vendendo in totale 37 milioni di copie nel mondo. Secondo Jimmy Page, è l’album perfetto dei Led Zeppelin: «Il nostro quarto album mostra tutto quello che la band era in grado di fare. Le nostre performance individuali, il modo in cui suonavamo insieme, il lavoro di produzione, la grafica: è tutto perfetto» ha detto Jimmy Page.
Nei due lati del vinile ci sono solo otto canzoni, ma oltre a diventare classici del rock (da Rock and Roll a Black Dog a Stairway to Heaven) raccontano il passato blues, il presente hard rock e il futuro stesso della musica rock, delineando un ritratto della band diverso dalla potenza espressiva di Led Zeppelin I e II e dalle sperimentazioni folk e psichedeliche di Led Zeppelin III. «Led Zeppelin IV è come una capsula del tempo che racchiude tutto» ha detto Jimmy Page, che a proposito del significato dei Led Zeppelin, una band che ha costruito un suono e un immaginario unico, diventando un punto di riferimento per qualsiasi rock band delle generazioni successive una volta ha detto: «Sembrava che ci fosse il vuoto ovunque. E noi siamo arrivati a riempirlo».