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Metallica, come David Bowie ha influenzato la scrittura di Master Of Puppets

Redazione Virgin Radio

Kirk Hammett: "Cliff Burton trovò la soluzione per arrangiare il brano prendendo in prestito un riff da Hunky Dory"

David Bowie è considerato il musicista più influente nella storia del rock dopo i Beatles, con una espansione della sua estetica in ogni genere musicale degli ultimi 40 anni. La sua idea di musica come narrazione, e la sua capacità di creare maschere e personaggi intorno alle canzoni, da Ziggy Stardus al Thin White Duke ha ispirato il pubblico e generazioni di artisti, anche se Bowie ha sempre detto di sé stesso: «Non sono mai stato un cantante, sono un attore che interpreta il ruolo di un cantante. Per me il rock è sempre stato un racconto, portare al pubblico piccole storie e idee, anche le più strane e bizzarre».

David Bowie ha creato il glam rock ma è diventato un punto di riferimento anche per il punk rock, la new wave e persino l’hip hop. Quando arriva al numero uno in America per la prima volta con Let’s Dance del 1983, prodotto da Nile Rodgers degli Chic, il vinile del singolo finisce spesso sui giradischi dei pionieri di New York, da Grandmaster Flash a Kool Herc e molti artisti della “old skool” come i De La Soul seguono il suono dell’album Young Americans registrato a Philadelphia, una delle capitali del soul americano. Tutti gli artisti hanno preso ispirazione da David Bowie Da Lou Reed a Iggy Pop, da Mick Jagger a Paul McCartney (che dopo la sua scomparsa ha detto: «La sua musica ha avuto una grande importanza nella storia della musica britannica, la sua stella brillerà per sempre»), dai Radiohead a Trent Reznor a Kurt Cobain (che ha reso famosa nel mondo la sua The Man Who Sold the World suonandola nell’Unplugged dei Nirvana) dai Cure ai Placebo, da Madonna a Kanye West, da Lady Gaga a Killers e Arctic Monkeys fino a Yungblud, ma forse l’influenza più sorprendente è quella sui Metallica.

Kirk Hammett ha raccontato come la musica di David Bowie lo abbia esposto alle possibilità offerte dalla libertà dagli schemi musicali, aprendo la strada alla creazione del trash metal che ha lanciato la sua band al successo: «La raccolta Changesbowie è uno dei primi dischi che ho comprato da ragazzino» ha detto il chitarrista dei Metallica, citando anche il bassista Cliff Burton come un fan di Bowie «Io e Cliff ascoltavamo sempre Ziggy Stardust and the Spiders from Mars sul tour bus ai tempi di Ride the Lightning».

Kirk Hamett ha anche svelato un dettaglio sulla lavorazione del brano simbolo dei Metallica nella loro fase trash metal, Master of Puppets del 1986. «Eravamo in studio e cercavamo un modo per mettere insieme tutte le diverse parti musicali che avevamo creato e far funzionare il pezzo» ha raccontato, «E ad un certo punto Cliff Burton ha trovato la svolta, suonando un riff di basso preso da Andy Warhol, uno dei brani di Hunky Dory di David Bowie».

Master of Puppets è una cavalcata trash metal lunga otto minuti e trentacinque secondi, registrata ai Sweet Silence Studios di Copenhagen, a cui hanno contribuito tutti i membri dei Metallica. Lars Ulrich ha avuto l’idea dell’intro, James Hetfield scrive un testo che parla delle conseguenze drammatiche delle dipendenze, Kirk Hammet e Cliff Burton costruiscono insieme una dinamica feroce fatta intrecciando riff e assoli. «Se ascoltate bene Master of Puppets, c’è un momento in cui sentirete qualcosa e direte: ah, David Bowie ha avuto una grande influenza sui Metallica!». Quel momento arriva esattamente al minuto 6 e 18 secondi: un giro di basso che fa prendere una svolta inaspettata ad una delle sezioni strumentali del pezzo, preso direttamente dal giro di chitarra acustica di “Andy Warhol” (ma eseguito molto più velocemente) e inserito da Cliff Burton come omaggio a David Bowie.

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