Rock News
Sam Fender: "Basta paragonarmi a Bruce Springsteen. Vorrei essere considerato solo me stesso"
Il rocker di Newcastle sarà in Italia in tour a maggio. Due volte in apertura al Boss e una da solista a Milano il 23 maggio
Sam Fender ha costruito la propria carriera sulla narrazione del reale, sul racconto della sua storia personale e familiare sullo sfondo di una situazione sociale difficile e delle esperienze di vita vissute nell’adolescenza nei quartieri popolari di North Shields, una città portuale vicino a Newcastle dove è cresciuto.
E’ questo lo sfondo delle canzoni di Hypersonic Missiles, il suo debutto del 2019 e soprattutto di Seventeen Going Under, il secondo album del 2021 con cui è arrivato al numero uno in classifica in Inghilterra e ha vinto i premi più prestigiosi della musica inglese, dal Brit Award all’Ivor Novello Award dedicato ai cantautori.
Da subito, per il ventottenne di periferia che ha visto nella musica l’unica via di uscita da una vita senza prospettive, è stato fatto il paragone con Bruce Springsteen e la sua epica dei perdenti, costruita raccontando storie e personaggi delle strade del New Jersey e diventata patrimonio culturale e coscienza collettiva dell’America.
Le sonorità di Sam Fender, con il sax in primo piano e le atmosfere di tastiere e pianoforte, sono fortemente ispirate al suono di Bruce Springsteen del periodo di Dancing In The Dark e nei concerti Sam Fender ha fatto cover molto riuscite di Springsteen, dalla stessa Dancing In The Dark in versione acustica da solo con la chitarra ad Atlantic City fino a I’m On Fire.
Adesso però Sam Fender vorrebbe allontanarsi dall’etichetta di “Springsteen di Newcastle”: «Nelle mie canzoni c’è il sassofono, vengo da una città di provincia e parlo della vita della working class quindi il paragone è normale. Ma vorrei essere considerato me stesso. Ho preso qualcosa da molti altri musicisti».
Sam Fender ha rivelato di aver collaborato con altri due grandi della musica inglese, originari anche loro di Newcastle, Sting e Mark Knopfler, per un progetto benefico: «Ho fatto una parte di chitarra ed è stato il momento più emozionante della mia vita. Suonare la chitarra con uno dei più grandi chitarristi di sempre come Mark Knopfler ti fa tremare le mani». Nel progetto benefico creato da Sting («Ogni tanto mi chiama su Face Time e casualmente sono sempre in bagno!» ha scherzato) dovrebbe esserci anche Bruce Springsteen. Il futuro di Sam Fender è in America, dove vorrebbe arrivare al successo: «Il piano per il prossimo anno è fare un altro disco, portarlo in tour e andare in America. Non ho ancora lasciato il segno negli Stati Uniti».