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Rock News

R.E.M., Michael Stipe rivela tutte le canzoni che hanno influenzato la sua crescita musicale, dai 5 ai 60 anni

Redazione Virgin Radio

Il grande ex frontman della band di Athens ha descritto quali brani lo hanno influenzato maggiormanete nella vita

Per Michael Stipe, 61 anni e una carriera leggendaria con i REM iniziata nel luglio del 1981 con il primo singolo Radio Free Europe e finita nel 2011 con il quindicesimo album Collapse Into Now, il tempo ha un valore relativo: «Le cose che sono successe otto anni fa a volte mi sembra siano accadute quindici anni fa, oppure ieri».

Eppure, in occasione dei 25 anni dall’uscita di New Advetutres in Hi-Fi (che secondo lui è l’album migliore dei REM insieme a Reveal del 2001) il cantante e songwriter della band che ha portato per prima lo spirito indipendente nel mercato mainstream, vendendo milioni di album senza perdere nulla della propria identità intellettuale e alternativa si è divertito a compilare una lista della musica e delle canzoni che lo hanno ispirato, cinque anni alla volta, dall’infanzia alla ribellione adolescenziale, dalla liberazione artistica attraverso il rock fino alla maturità che ha raggiunto oggi, rinunciando alla fama e alla gloria dei REM quando ha sentito che era arrivato il momento di fermarsi, per continuare a sentirsi sempre un artista autentico.

Ecco alcune delle sue scelte:

5 anni

Beatles - Komm, gib mir deine hand

«Mio padre era nell’esercito a metà degli anni ‘60 e quando avevo sei anni ci siamo trasferiti in Germania per due anni. Avevamo una babysitter tedesca che si occupava di me, quando mia madre andava al lavoro mi lasciava da lei. C’era una vecchia radio sul mobile della cucina, io stavo lì in piedi a fissarla e a cercare di capire che cosa stesse trasmettendo: era I Want to Hold Your Hand dei Beatles ma cantata in tedesco»

15 anni

Patti Smith - Birdland

«La mia famiglia si è trasferta in Illinois in una piccola città chiamata Collinsville fuori St.Louis. Un giorno a scuola sono stato mandato in punizione nell’ufficio del preside. Non avevo fatto niente di grave, ero un bravo ragazzo. Qualcuno aveva lasciato sotto la scrivania una copia della rivista Creem, c’era un articolo sulla scena del CBGB’S di New York, l’ho letto e ho sentito di aver trovato altre persone come me. Ero un outsider e mi sono identificato con loro: i Talkin Heads, Ramones, Television, Blondie, New York Dolls. C’era anche un foto di Patti Smith, ho comprato il suo album Horses e la canzone Birdland è stata un epifania. Ho capito cosa volevo fare nella vita: imparare a cantare e formare una band. Gli artisti punk dicevano: “Sono una persona normale”, “Tutti possono farlo”, io avevo quindici anni e li ho presi alla lettera».

20 anni

The B-52’2 - The B-52’s

«Mio padre è andato in pensione nel 1978 e con mia madre si sono trasferiti ad Athens, io sono rimasto a St.Louis, vivevo con una punk band e frequentavo il college ma ho finito i soldi e sono andato anche io ad Athens. Ero un punk diciottenne e mi sembrava il posto più noioso del mondo. Invece Athens era la città dei B-52’s e di una grande scena underground. Il primo album dei B-52’s non è stato riconosciuto come merita, è uno dei dischi più innovativi e influenti di tutti i tempi, lo è stato certamente per me e per la scena di Athens. In quel periodo ho conosciuto Peter Buck e abbiamo deciso di fondare una band grazie alla mia coinquilina Kathleen O’Brien che ci ha presentato il suo ragazzo, Bill Berry, che a sua volta conosceva Mike Mills da Macon, Georgia. E così sono nati i REM, ma stavamo appena imparando a scrivere canzoni. Eravamo dei bambini, anzi dei neonati, portavamo ancora i pannolini»

30 anni

Nirvana - Nevermind

«Peter si era trasferito a Seattle con la famiglia, Kurt e Courtney vivevano nella casa a fianco. Io e Kurt siamo stati uniti dall’amore della musica. Ci sentivamo coetanei anche se io avevo dieci anni più di lui. Le persone che si interessano all’arte sono spesso quelle che volano più vicino al sole. Sono outsider che desiderano esprimere sé stessi. Una parte della vita da artista consiste nello stare in tour, è uno stato di continua adrenalina che può essere sostenuta secondo la mia esperienza per un massimo di due anni alla volta. Quando ti muovi a quella velocità, fermarsi può essere orribile e causare uno stato di immensa depressione. Kurt era nel mezzo di quella situazione»

45 anni

Madonna - Hung Up

«La prima volta che gli ABBA hanno permesso a qualcuno di campionare una loro canzone è stato per questo pezzo di Madonna, un’artista e cantautrice che ho sempre ammirato. Il risultato è un’incredibile canzone pop. Io amo una bella canzone pop, chiunque la faccia. Inoltre Madonna mi ha dato tanti consigli durante le registrazioni di Reveal, quando mi sentivo davvero perso. Grazie Madonna».

50 anni

Santogold - Santogold

«Un album pieno di grandi canzoni e con un immaginario che mi ricorda i giorni del CBGB’S, Debbie Harry e la sua rivendicazione di femminilità. Anche gli Yeah Yeah Yeahs sono stati una rivelazione. A 50 anni ho visto rinascere a New York una scena con gli stessi riferimenti culturali che mi avevano ispirato da ragazzo»

55 anni

Fischerspooner - Sir

«I REM si sono sciolti nel 2011, io mi sono allontanato dalla musica per tanto tempo e ho smesso di fare molte cose che prima facevo ogni giorno. Dovevo ricalibrare me stesso e capire che uomo ero a 55 anni. Nel 2015 Casey Spooner mi ha chiesto consiglio per una canzone e sono andato in studio con lui a New York. Ho finito per produrre il suo album del 2018 e ne vado molto fiero. È stato affascinante condividere la scrittura di canzoni e lavorare con la voce di qualcun altro. Adesso sto lavorando a del materiale solista, sto pubblicando qualche singolo e mi sto divertendo molto»

60 anni

Robyn - Live at Madison Square Garden

«Il mio fidanzato Thomas Dozol è francese, ha 40 anni, ama la musica e ha una prospettiva diversa dalla mia, oltre ad essere cresciuto con altri riferimenti. Mi ha portato a vedere Robyn al Madison Square Garden nel 2019, conoscevo le sue canzoni perché a casa le ascoltiamo sempre ma non l’avevo mai vista dal vivo. Probabilmente ero il più vecchio tra il pubblico, ma è stato bello vedere questa nuova generazione farsi avanti. Robyn è stata perfetta, ha fatto un grande concerto»

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