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Led Zeppelin, ecco quali erano i batteristi preferiti di John Bonham
Il grande batterista oggi è una leggenda ed è fonte di ispirazione per tanti altri musicisti. Ecco le sue ispirazioni
Oggi milioni di musicisti considerano John Bonham come il più grande batterista di tutti i tempi: come Jimi Hendrix è diventato il chitarrista per eccellenza, così il musicista dei Led Zeppelin è diventato il maggior esponente di tutti i batteristi della storia del rock. Che sia stato il migliore in assoluto forse è opinabile, ma di certo è stato uno dei più grandi e oggi è considerato una vera e propria leggenda della musica, oltre a essere fonte d’ispirazione per tanti musicisti di altre band.
John Bonham nutriva una vera e propria passione per il suo strumento musicale: “Sono sempre stato ossessionato dalla batteria – spiegò in una vecchia intervista – mi affascina come nessun altro strumento”. Oggi lui è considerato come un esempio da seguire da tanti, ma in passato anche John Bonham aveva dei modelli ai quali si ispirava nella sua arte. Ecco quali sono, secondo Far Out Magazine, i 5 batteristi preferiti dal grande musicista dei Led Zeppelin.
1 – Gene Krupa
Tra le più grandi influenze musicali di John Bonham bisogna includere sicuramente Gene Krupa, grande compositore e batterista jazz, famoso per il suo stile energetico e la sua carismatica presenza scenica. Per Bonzo era davvero un mito. Secondo quanto raccontato dal fratello di John, Michael, il giovane Bonham restò particolarmente colpito dal biopic del 1956 intitolato The Benny Goodman Story, nel quale Krupa vestiva i panni del protagonista, il re dello swing. Dopo aver visto il film al cinema con il padre, Bonham disse addirittura: “Gene Krupa è Dio”.
2 – Ginger Baker
The Graham Bond Organisation fu una delle band preferite di Bonzo durante gli anni della sua formazione musicale. Il batterista di questo gruppo era Ginger Baker, oggi considerato uno dei più grandi di tutti i tempi nella sua categoria.
Insieme a Eric Clapton e Jack Bruce, Baker fondò i Cream, una band che aprì la strada a una nuova era della musica rock, della quale poi fecero parte gli stessi Led Zeppelin. Baker dava davvero il massimo durante i live e Bonham di certo si ispirò a lui nelle sue performance. I due per un periodo furono contemporanei e in tanti li misero a confronto; Ginger, però, non gradiva molto il paragone con Bonzo. Nella sua autobiografia intitolata Hellraiser: The Autobiography of the World’s Greatest Drummer, il batterista dei Cream scrisse: “John Bonham una volta fece una dichiarazione, nella quale affermò che c’erano solo due batteristi nella storia del rock ‘n’ roll inglese: lui stesso e Ginger Baker. La mia reazione di fronte a queste parole fu: ‘Piccolo bastardo insolente!’”.
3 – Buddy Rich
Tra le influenze di Bonzo va ricordato anche il grande batterista jazz Buddy Rich, un musicista che divenne un modello non solo per il batterista dei Led Zeppelin, ma anche per tanti altri, come Ringo Starr e Keith Moon. Stilisticamente erano molto diversi, ma Bonham nutriva una profonda ammirazione per Rich, anche se la stima non era reciproca. Come tanti altri musicisti del suo genere musicale, infatti, Rich non apprezzava molto i colleghi del rock, considerati molto al di sotto del livello standard del jazz.
4 – Max Roach
Max Roach è un altro dei batteristi dei quali John Bonham era fan. Non a caso lo citò spesso durante i concerti, dedicandogli anche dei tributi. Roach fu un precursore della musica bebop e lavorò con i più grandi musicisti jazz della sua epoca. Il fatto che Bonzo lo ammirasse è l’ennesima prova che la sua formazione musicale affonda le sue radici nel jazz più che in qualsiasi altro genere di musica.
Il suo tecnico di sempre, Jeff Ocheltree, una volta spiegò: “John ascoltava Max Roach, Alphonse Mouzon, Elvis Jones e un sacco di batteristi fusion e jazz. C’è una cosa che mi infastidisce a proposito di John Bonham – disse – tutti pensano che lui fosse un batterista duro che picchiava forte sui suoi tamburi. In realtà, Bonham era appassionato di swing e suonava con molta tecnica”. Non a caso, con l’intenso assolo di batteria nel brano Moby Dick, John Bonham volle proprio rendere omaggio al grande Max Roach, ispirandosi al suo famoso pezzo The Drum Also Waltzes, del quale riprese anche alcune parti.
5 – Keith Moon
Se i batteristi jazz hanno insegnato a John Bonham la tecnica, a insegnarli lo stile fu Keith Moon. Il musicista degli Who gli insegnò come dare brio alle sue performance. L’amore di Bonzo per questo grande artista nacque dopo averlo visto per la prima volta suonare in televisione; suo fratello Michael in seguito raccontò che quell’esibizione lo colpì profondamente.
Keith Moon era diverso da qualsiasi altro batterista e Bonzo lo intuì subito: era potente e fiero, ma allo stesso tempo aveva un grande stile. Forse non lo ha influenzato come hanno fatto gli altri batteristi di questa lista, ma di certo John amava molto Moon. Il batterista degli Who, tra l’altro, si esibì anche insieme al collega e ai Led Zeppelin in una delle sue ultime apparizioni, un’esibizione che fu uno spettacolo straordinario. I due batteristi, purtroppo, sono morti giovani, sconfitti dai loro demoni; entrambi, però, oggi sono considerati due baluardi delle percussioni nella storia del rock.