16/06/2015
Libero è chi può vedere, leggere, vivere una storia senza fretta.
Sui social, in queste ore, è scoppiato l’ennesimo spoiler su, nello specifico, il finale della quinta serie di Game of Thrones trasmesso, negli Stati Uniti, la scorsa domenica. A sostegno dell’antipatico svelamento una serie di articoli che affrontano: tutte le teorie dei fan (Wired), la controfigura utilizzata da un personaggio (Giornalettismo), il richiamo a delle soap-opera con situazioni analoghe (Vanity Fair), la preparazione del singolo spettatore (TvZap), …
Quanto sta succedendo sulla serie più scaricata di sempre si è verificato, nelle scorse settimane, anche su Grey’s Anatomy. La notizia riguardante la scomparsa di uno dei personaggi chiave del Seattle Grace Hospital si diffusa in pochissimi secondi.
Libero è chi dribbla lo spoiler e prova a sopravvivere nello stesso spazio occupato dall’aspirante secchione che spunta un finale a caso pur di dimostrare che ne sa più, semplice fruitore di una storia.
Libero è chi prende atto che il lieto fine o comunque il finale non è più, ahimè, il perno di un racconto e si concentra su altri segmenti del percorso narrativo. Mai come oggi la meraviglia vera si vede, legge, vive nell’inizio.
La Stampa, mentre ci si intrippava su chi e cosa ha fatto inciampare il tal personaggio di Game of Thrones, raccontava una singolare scoperta fatta da un gruppo di signore del Trentino. Le settantenni, prima di concludere la propria storia terrena, han deciso di vedere, per la prima volta, il mare.
Libero è chi non rinuncia al wow e in assenza di un finale atteso si regala una partenza pirotecnica.
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