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The Who, Roger Daltrey: “Una volta ho pensato di aver ucciso Pete Townshend durante una rissa”. I retroscena

Redazione Virgin Radio

Nella sua autobiografia, il cantante degli Who racconta dei retroscena riguardo una rissa avvenuta nel 1973 con il chitarrista della band

Nella sua autobiografia Thanks a Lot Mr Kibblewhite: My Story Roger Daltrey, frontman dei The Who, racconta gli aneddoti più incredibili della sua vita sopra e sotto il palco. In questo lungo racconto della sua carriera, il cantante racconta anche dei particolari inediti sul suo rapporto con gli altri membri della storica band, come ad esempio con il chitarrista Pete Townshend.

All'interno del libro Daltrey racconta di una rissa avvenuta nel 1973, mentre la band si stava preparando per il tour dell’album Quadrophenia. Tutto è iniziato a causa di alcune tensioni nate in studio di registrazione, durante le riprese di un filmato promozionale che hanno richiesto più tempo del previsto, cosa che ha infastidito molto Daltrey.

Di fronte al suo disappunto, e probabilmente anche grazie alla bottiglia di brandy che si era scolato, Pete scattò: “Si è acceso come un petardo – racconta Roger nella sua autobiografia – mi si è messo davanti e ha iniziato a punzecchiarmi, dicendo con un ghigno ‘Farai quello che ti è stato detto’. Questo non è il modo con cui rivolgersi a me ma comunque io mi sono fatto da parte. I tecnici sapevano di cosa fossi capace, così si sono messi in mezzo e mi hanno trattenuto”.

Ma questo non bastò a evitare la rissa: “Pete ha iniziato a urlare ‘Lasciatelo andare’ – racconta ancora Roger – ‘Lo uccido quel piccolo stronzo’, e così gli altri mi hanno lasciato andare. Tutto ciò che ricordo è che lui mi lanciò contro una Les Paul: mi passò accanto all’orecchio e per poco non scrisse la parola fine alla storia degli Who”. Davanti a questo affronto Roger non riuscì a rimanere fermo: “Dopo aver schivato l’ennesimo gancio, risposi con un montante sulla mascella – continua il racconto – Pete rimbalzò indietro come se fosse stato fulminato. Poi cadde a terra, battendo la testa sul palco. In quel momento pensai di averlo ucciso”.

La cosa più divertente di questa vicenda è che proprio in quel momento entrò nello studio il capo della loro nuova casa discografica: “Al primo incontro con la sua nuova grande band il cantante aveva messo k.o. il chitarrista – racconta Roger – ‘Mio Dio’, disse sconvolto, ‘Ma è sempre così?’, a quel punto è intervenuto Keith (il batterista Moon) rispondendogli ‘No, anzi, oggi è uno dei loro giorni migliori”.

Nel suo libro Daltrey racconta inoltre che poi portò di corsa Pete in ospedale con l’ambulanza, sentendosi in colpa per quanto accaduto, sebbene fosse stato lui a essere attaccato per primo. In seguito i due fecero pace, anche se Townshend da quel momento ebbe qualcosa da rimproverare al collega: “Da quel giorno ha iniziato a darmi la colpa per quel punto senza capelli che aveva in testa”.

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