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Linkin Park, Mike Shinoda: "Durante uno dei primi concerti aprimmo per i System Of A Down: rimasi senza parole"
Il fondatore della band californiana: "Non ci potevo credere, erano poco più grandi di noi ma erano incredibili"
Mike Shinoda ha raccontato le prime esperienze musicali della sua vita, tra cui il primo concerto che ha visto, un festival con Anthrax, Public Enemy e Primus, con un gruppo emergente chiamato Young Black Teenagers come apertura. “Sono andato con un mio amico e suo padre, nel pubblico c’era anche il rapper Ice T. Mi sono fatto fare un autografo.” Mike Shinoda è nato l’11 febbraio 1977 in California da una famiglia mista giapponese e americana è cresciuto ad Agoura Hills nelle Santa Monica Mountains, e durante il liceo ha formato la band Xero con Brad Delson e Rob Bourdon prima di entrare all’Art Center College of Design di Pasadena per studiare design e illustrazione.
Tra il 1996 e il 1999 la band prende forma con l’arrivo del bassista Dave Farrell e del Dj Joe Hahn e soprattutto con Chester Bennington, cantante della band post-grunge Grey Daze, prima di debuttare nel 2000 con uno dei dischi rock più importanti del nuovo decennio, Hybrid Theory che arriva a vendere da allora 32 milioni di copie (il miglior album di debutto da Appetite for Destruction dei Guns’n’Roses). Mike Shinoda ha anche raccontato il primo momento in cui è rimasto senza parole di fronte ad una band: “Abbiamo fatto uno dei nostri primi concerti aprendo per una band di Los Angeles che aveva appena firmato un contratto, i System of a Down. Non ci potevo credere, erano poco più grandi di noi ma erano incredibili”.
La carriera di Mike Shinoda continua dopo i Linkin Park con il singolo Already Over di cui ha anche registrato una nuova versione con diversi musicisti inglesi in una session a Londra ai Metropolis Studios in cui ha anche rifatto anche Castle of Glass, un pezzo dei Linkin Park del 2012. “Ho suonato tutti gli strumenti in Already Over e ho pensato: ha una atmosfera e un suono live. Non voglio formare una band e non voglio andare in tour ma mi piace suonare dal vivo, quindi ho avuto l’idea di fare queste session aperte. Si chiamano Already Over Sessions.”