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Quentin Tarantino definisce uno dei film peggiori di sempre: "È paragonabile a un uccello che ti c**a in testa mentre cammini"
Il regista più rock'n'roll di Hollywood: "è uno dei film peggiori mai prodotti dagli studios"
Nel 1985, a ventidue anni, Quentin Tarantino inizia il suo primo lavoro a tempo pieno, dietro al bancone di Video Archives, uno dei più importanti negozi di videocassette di Manhattan Beach in California. In poco tempo, tutti lo conoscono per la sua capacità di dare consigli e recensire film e per una battuta che fa sempre ai clienti che rimane nella storia: «Quando mi chiedono se ho studiato cinema rispondo: no, sono andato al cinema».
Qualche anno prima, mentendo sulla sua età ha anche lavorato come maschera in un cinema a luci rosse, il Pussycat Theater di Torrance, ha frequentato alcune classi di recitazione alla James Best Theatre Company, e nel 1986 ha lavorato come assistente di produzione (insieme al suo collega di Video Archives Roger Avary con cui scriverà la sceneggiatura di Pulp Ficton) sul set di un video di esercizi di culturismo e fitness dell’attore Dolph Lundgren intitolato Maximun Potential. Un anno dopo si fa prestare una telecamera Super 8 e inizia a dirigere il suo primo film, scritto insieme ad un amico, Craig Hamann. Si intitola My Best Friend’s Birthday, è una storia surreale su un ragazzo lasciato dalla fidanzata nel giorno del suo compleanno, e della festa che un amico ha pensato di organizzargli, ma la produzione si ferma dopo soli 36 minuti. La svolta della sua incredibile carriera di rockstar del cinema arriva nel 1988: recita in un episodio del telefilm The Golden Girls nel ruolo di un imitatore di Elvis Presley e grazie ai soldi guadagnati riesce a finanziare la produzione del suo primo film, Reservoir Dogs (Le Iene) che esce nel 1992.
Nessuna di queste esperienze, però, è paragonabile a quello che ha imparato andando al cinema, ha scritto Quentin Tarantino nel suo libro Cinema Speculation uscito nel 2022 in cui analizza «Tutti i film americani più importanti degli anni 70». In una pagina del libro, pieno di racconti esilaranti sulle sue esperienze nei cinema e nei drive-in della California, Tarantino racconta di una serata trascorsa con sua madre Conine McHugh, il secondo marito Curtis Zastoupil (il padre, l’asipirante attore Tony Tarantino ha abbandonato a famiglia dopo la sua nascita), lo zio e la baby sitter a vedere due film di Robert Altmann. Uno è Brewster McCloud, una commedia dark che racconta la storia di uno sbandato che vive in un rifugio di fortuna nei pressi dell’Astrodrome di Houston e cerca di costruire un paio di ali per volare, ma viene accusato di essere l’autore di una serie di omicidi nella zona, fino ad un finale drammatico e surreale. «La serata non è stata un successo, è divertente pensare alla mia famiglia e alla mia baby sitter di diciassette anni che comprano un biglietto pensando di andare a vedere un vero film» ha scritto Tarantino in Cinema Speculation, facendo una delle sue recensioni ironiche, «Ma Brewester McCloud è uno dei film peggiori mai prodotti dagli studios di Hollywood, è l’equivalente di un uccello che te la fa in testa mentre cammini per strada».