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David Bowie era convinto che Bob Dylan lo detestasse: "Una sera ero un po’ su di giri e credo di avergli parlato per ore"

Redazione Virgin Radio

Il Duca Bianco stava attraversando il periodo più oscuri della sua vita: "Ero convinto di avere delle cose molto importanti da dire"

Nel 1976, durante la famosa intervista alla rivista Playboy con il giornalista Cameron Crowe in cui interpreta il personaggio del Thin White Duke fino a confondere la realtà con la sua fantasia, David Bowie racconta nel suo stile surreale e ironico l’incontro con uno degli artisti che hanno formato la sua personalità di artista, Bob Dylan.

L’ho visto a New York circa sei mesi fa” racconta Bowie, “Ma non siamo grandi amici, anzi credo che mi odi”. In quel momento, David Bowie è perso nella sua fase più decadente e trasgressiva, e per sua stessa ammissione, travolto dai personaggi che lui stesso ha creato, non riesce spesso ad avere una interazione normale con le persone. “Ziggy mi ha ossessionato per anni” ha detto una volta. La vita da rockstar a Los Angeles lo porta vicino al limite della follia, e lo spinge a rifugiarsi prima in Svizzera e poi a Berlino. Nel frattempo, Bowie vive al massimo ogni momento, anche l’incontro con il poeta Bob Dylan, introverso e solitario, a cui nel 1971 aveva dedicato una canzone, Song for Bob Dylan, pubblicata sull’album Hunky Dory.

Siamo andati a casa di qualcuno dopo essere stati al concerto di qualcun altro, non mi ricordo assolutamente di chi. L’unica cosa che ricordo è che ad un certo punto mi sono ritrovato di fianco a Bob Dylan” racconta Bowie a Cameron Crowe, “Ero un po’ su di giri e credo di avergli parlato per ore e ore. Non ho fatto altro che parlare, senza neanche aspettare una risposta. Non so se l’ho divertito, o spaventato oppure gli ho fatto ribrezzo. Non lo saprò mai, non ci siamo più visti”. Durante l’intervista, Bowie mostra anche la sua autoironia: “Ero convinto di avere delle cose molto importanti da dire, cosa che peraltro penso spesso. Volevo solo sapere da Dylan cosa ne pensasse.” Interpretando al massimo il personaggio cinico e distaccato del Thin White Duke, David Bowie spiega anche: “Ho incontrato diversi artisti nella mia carriera, ma raramente sono rimasto impressionato da loro. Non mi piacciono i giochi di potere, sono più bravo di tutti a farli e li capisco in un secondo. Mi colpiscono molto di più le persone normali.” 

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