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Bob Dylan, nel biopic Going Electric sarà interpretato da Timotheé Chalamet: "sono pronto, canterò tutto"
Il giovane attore ha trascorso gli ultimi due anni preparando il ruolo, suonando la chitarra e rifiutando di farsi doppiare nelle performance dal vivo
Dopo essere stato rimandato a lungo, il nuovo film dedicato alla vita, all’arte e al mistero di Bob Dylan, Going Electric. Il film diretto da James Mangold (che nel 2005 ha raccontato la vita di Johnny Cash in Walk the Line) si concentrerà sulla leggendaria svolta elettrica di Bob Dyaln del 1965, quando sfida sé stesso e il suo pubblico e sconvolge i fedeli del fok acustico impegnato abbracciando il suono del rock’n’roll e le potenzialità della chitarra elettrica salendo sul palco del festival di Newport il 25 luglio 1965 per un set di blues-rock elettrico che entra nella storia. Ad interpretare Bob Dylan in un momento fondamentale della sua carriera e di tutta la musica degli anni 60 ci sarà Timotheé Chalamet, che secondo quanto ha rivelato James Mangold canterà anche le canzoni del film. «È una storia incredibilmente interessante, che ha un ruolo importante nella scena musicale americana».
James Mangold ha svelato i dettagli del film, le cui riprese inizieranno in agosto, durante la presentazione dei suoi due ultimi progetti, l’ultimo film di Indiana Jones (Indiana Jones e il quadrante del destino con uno strepitoso Harrison Ford ottantenne) e un nuovo capitolo della saga di Star Wars. Oltre a Timotheé Chalamet nei panni di Bob Dylan, in Going Electric ci saranno anche alte figure iconiche della musica americana degli anni 60, Joan Baez, Pete Seeger e Woody Guthrie.
La vita di Bob Dylan è da sempre un soggetto cinematografico affascinante, perché è avvolta nel mistero e impenetrabile come lui. Dalla nascita a Hibbing in Minnesota il 24 maggio 1941 agli studi alla University of Minnesota di Minneapolis che dove si esibisce nella caffetteria Ten O’Clock Scholar vicino al campus, fino all’abbandono degli studi e al viaggio solitario in autostop nel gennaio del 1961 attraverso l’America profonda fino a New York per incontrare il suo idolo Woody Guthrie («Il New York Times ha detto che era l’inverno più freddo da diciassette anni» come canta in Talkin New York dal suo primo album omonimo del 1962), tutto è mito, racconto e verità, perché Dylan è il poeta che ha trasformato la sua stessa esistenza in opera letteraria.
Nel corso degli anni, il suo personaggio è stato portato sullo schermo diverse volte, con risultati alterni, da Hayden Christensen in Factory Girl (film dedicato alla vita di una delle sue muse, Edie Sedgwick) alla serie di star che si dividono il suo ruolo nell’unico film che lo ha raccontato al meglio, I’m Not There di Todd Haynes del 2007 in cui le diverse fasi della sua vita ed aspetti della sua personalità sono interpretati da Cate Blanchett, Richard Gere, Christian Bale, Heath Ledger, Marcus Carl Franklin e Ben Whishaw. Adesso tocca a Timotheé Chalamet che ha dichiarato di essersi preparato a questo ruolo da oltre due anni, suonando la chitarra e rifiutando di farsi doppiare nelle performance dal vivo.