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Pink Floyd, l'unico complimento che Syd Barrett abbia mai fatto a David Gilmour
Il chitarrista dei Pink Floyd: "la maggior parte del tempo non avevamo idea di cosa ne pensasse Syd, non diceva mai nulla"
La discesa nella follia che ha spento la creatività della mente visionaria e sperimentale di Syd Barrett, fondatore dei Pink Floyd nel 1965 con Roger Waters, Nick Mason e Richard Wright, è stata raccontata in molte canzoni della band (Wish You Were Here o Shine on You Crazy Diamond) ma anche in una scena drammatica del film Pink Floyd The Wall girato da Alan Parker nel 1982: un uomo in stato catatonico, con lo sguardo spento e fisso nel vuoto e una sigaretta accesa che si spegne lentamente tra le dita.
Secondo Richard Wright, che condivideva con lui un appartamento a Londra, nel 1968 Syd Barrett era ormai in questo stato quando i Pink Floyd prendono la dolorosa decisione (da cui rimarranno ossessionati per anni) di andare avanti senza di lui. Quando usciva per andare a fare un concerto con la band, Richard Wright diceva a Syd Barrett che stava andando a comprare le sigarette, e quando tornava dopo diverse ore lo trovava seduto nella stessa posizione, con un mozzicone tra le dita. Il 6 aprile 1968, i Pink Floyd annunciano ufficialmente la sua uscita dalla band e chiamano David Gilmour prima come chitarrista aggiunto in tour, e poi come membro definitivo.
Syd Barrett sparisce dalle scene per oltre un anno, mentre i Pink Floyd registrano A Saucerful of Secrets e Ummagumma e poi, spinto dal manager della band Pete Jenner torna in studio per registrare alcune canzoni: “Avevo sottovaluto le difficoltà a lavorare con lui” ha detto Jenner. Dopo le prime session, Syd Barrett si lascia con la fidanzata Lindsay Corner, scappa da Londra e vaga in macchina per l’Inghilterra fino a quando viene ricoverato in un ospedale psichiatrico a Cambridge. Nel 1969 Syd Barrett sembra migliorare, divide un appartamento a South Kensington con l’amico artista Duggie Fields a pochissima distanza da quello di David Gilmour (si dice che il chitarrista potesse vedere la cucina di Syd da casa sua) ed entra in studio con il batterista degli Humble Pie, Jerry Shirley e i membri dei Soft Machine per registrare il suo primo album solista “The Madcap Laughs” che esce il 3 gennaio 1970, seguito da “Barrett” pubblicato il 14 novembre dello stesso anno.
Per produrre gli album, dopo aver fatto alcune session con Malcolm Jones della Harvest, l’etichetta prog-rock sussidiaria della EMI, Syd Barrett chiede aiuto ai suoi amici di sempre: David Gilmour, Roger Waters e Richard Wright. “David e Roger hanno fatto il primo, io e David il secondo” ha spiegato il tastierista dei Pink Floyd “Ma a quel punto stavamo solo tentando di aiutare Syd in ogni modo possibile”. “Le session sono state difficili, avevamo poco tempo ed era complicato lavorare con Syd. Aveva dei problemi seri, ma era un amico ed era il minimo che potessi fare” ha detto David Gilmour, “Sapevamo che c’era del talento, si trattava solo di riuscire a trasferirlo su un album i modo che la gente potesse ascoltarlo”. Il problema è la totale mancanza di comunicazione con Syd Barrett, sempre più assente: “Ci siamo dovuti inventare delle soluzioni per registrare, ma la maggior parte del tempo non avevamo idea di cosa ne pensasse Syd, non diceva mai nulla” ha detto David Gilmour. Solo una volta Syd ha parlato con il chitarrista che lo ha sostituito nei Pink Floyd: “Eravamo in ascensore e stavamo salendo nel suo appartamento a Kensington. Lui si è girato verso di me e mi ha detto: “grazie. Grazie mille.” E’ l’unica cosa che gli ho sentito dire”.