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Metallica, James Hetfield: "ho provato invidia e gelosia nei confronti di Lars Ulrich"
Il frontman della band di San Francisco: "È stato il primo a comprarsi una casa e a vivere la sua vita con altri amici. Pensavo che ci stesse tradendo"
I Metallica hanno rilasciato un’intervista con il magazine The New Yorker durante il loro ultimo tour, in occasione del quarantunesimo anno di carriera e in attesa del loro undicesimo album, 72 Seasons in cui si sono raccontati in un modo assolutamente inedito.
Hanno parlato del loro metodo creativo, dell’esplorazione dei temi del dolore e del modo in cui, come ha detto Flea dei Red Hot Chili Peppers nel discorso con cui li ha introdotti nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2009: «Fanno musica per outsider che ha smosso qualcosa in tutti. Ricordo cosa ho pensato quando li ho ascoltati "questa è una cosa bellissima e violenta che non ho mai sentito prima"». James Hetfield ha parlato soprattutto dei temi centrali della sua scrittura, le origini del suono stesso dei Metallica nella sua evoluzione dal trash al metal e la chiave principale del rapporto strettissimo con il pubblico: il senso di appartenenza. «Per molto tempo mi sono chiesto: ammetterò mai a me stesso di aver trovato il mio posto nel mondo e di essere felice? È una ricerca che va avanti per tutta la vita, si tratta di trovare la propria famiglia. La mia si è disintegrata molto presto» ha detto parlando della sua infanzia traumatica con due genitori fondamentalisti religiosi, i divorzio e l’abbandono del padre Virgil Lee e poi la morte della madre Cynthia di cancro (per il quale ha rifiutato le cure) quando aveva 16 anni, «Ho trovato la mia famiglia nella musica, nella band».
Il rapporto strettissimo con la band nasce quando Lars Ulrich mette un annuncio sul giornale The Recycler di Los Angeles per formare una band ispirata alle band della New Wave of British Metal Diamond Heads e Iron Maiden. Nasce così un rapporto musicale e personale intenso, travagliato, fatto di energia esplosiva, scontri (come testimoniato nel bellissimo documentario Some Kind of Monster che documenta la nascita dell’album St.Anger nel 2001, al temrine del quale Hetfield entra in rehab per dipendenza da alcol), e che secondo il cantante dei Metallica ha avuto anche dei momenti di vera e propria gelosia: «Lars è stato il primo a comprarsi una casa e a vivere la sua vita con altri amici. Io pensavo: chi sono queste persone? Non sono della nostra famiglia, ci stai tradendo!».
Il passo successivo è estendere il rapporto di unione tra i membri della band al proprio pubblico, allargandolo a decine di migliaia di persone: «I fan sono la nostra famiglia, ma ogni tanto quando ti senti dire così tante volte che ti amano, ti viene da chiedere: ok, cosa vuol dire davvero?». La ricerca di una serenità personale e la lotta per trovare la propria identità e il proprio posto nel mondo sono anche all’origine del nuovo album dei Metallica, 72 Seasons:
«Settantadue stagioni rappresentano i primi diciotto anni di vita» ha detto James Hetfield, «È il periodo in cui si forma il nostro vero o falso io. Gran parte della nostra esperienza adulta è una rievocazione o una reazione a queste esperienze infantili. Siamo prigionieri dell’infanzia o liberi da quelle catene che ci portiamo dietro».